La Chiesa e' contro la Scienza? Scienziati cattolici preti - Cristiani Cattolici: Pentecostali Apologetica Cattolica Studi biblici

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La Chiesa e' contro la Scienza? Scienziati cattolici preti

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Chiesa e Scienza - Oscurantismo?

Da sempre sono in molti coloro che vogliono far passare l'accusa che la Chiesa cattolica sia sempre stata contro la scienza, ma e' davvero cosi?
E' stupefacente con i mass media influenzino grandi masse di popolazione appartenenti a qualsiasi nazione, indistintamente, ricalcando sempre di più la linea che vorrebbe segnare in modo indelebile la Chiesa, dipingendola come oscurantista, usando come bandiere Galileo Galilei, Giordano Bruno e company.
La gente spesso nemmeno conosce la vera storia, ma soltanto stralci distorti che i mass media vogliono far passare, come ad esempio la barzelletta (impostata come storia) che Galileo fu ucciso dalla Chiesa cattolica. Galileo mori' di morte naturale, eppure solo in pochi o sanno. Fu interrogato a lungo ma né torturano né tantomeno ucciso.
Claudio Tolomeo (100–175, Astrologo, astronomo e geografo cristiano)
Considerato uno dei padri della geografia, fu autore di importanti opere scientifiche, la principale delle quali è il trattato astronomico noto come Almagesto che fu una delle opere più influenti dell’antichità. Formulò un modello geocentrico del sistema solare che rimase riferimento per tutto il mondo occidentale e arabo fino all’eliocentrismo di Copernico. L’opera “Geografia” contiene un’esposizione delle basi teoriche della geografia matematica e le coordinate di 8000 diverse località. Credente e gnostico cristiano.

E' lunga la lista di preti e religiosi scienziati, non si capisce come si possa coniugare il presunto oscurantismo della Chiesa cattolica, con il fatto che moltissimi scienziati erano proprio dei preti. Ma queste cose non vengono divulgate dai mass Media, e sono i soliti "pochi" a conoscerle.
Prima di Galilei ad esempio le leggi astro-fisiche seguivano le teorie di Nicolo' Copernico, famosissimo scienziato astro-fisico, ebbene Copernico era un prete. L'avete mai sentito dire in TV? No, solo andando a studiare sui libri si scoprono certe cose.

Roberto Grossatesta (1175–1253, scienziato, statista, teologo e religioso cattolico)
Giudicato come il vero fondatore della tradizione del pensiero scientifico nella Oxford medioevale, per aver delineato l’intelaiatura del corretto metodo scientifico e per l’idea della subordinazione delle scienze, e della tradizione intellettuale della moderna Inghilterra. Credente e vescovo cattolico.

Benedetto Castelli (1577–1644, Matematico, fisico e religioso cattolico, Fondatore dell’idraulica)
Fu tra i primi a divulgare le scoperte astronomiche esposte da Galilei, matematico insigne, è considerato il fondatore dell’idraulica. Credente e monaco cattolico

Cartesio, 1596, filosofo e matematico, padre della matematica moderna, cattolico
E’ritenuto fondatore della filosofia moderna e padre della matematica moderna e uno dei più grandi e influenti pensatori nella storia dell’umanità. Estese la concezione razionalistica della conoscenza a ogni aspetto del sapere, dando vita a quello che oggi è conosciuto con il nome di razionalismo continentale. Credente e dichiarato cattolico, così come lo giudica la tradizione storiografica.

Giovanni Riccioli , 1598, astronomo e religioso cattolico
Celebre scienziato, ha elaborato un proprio sistema del mondo, ha compilato un catalogo stellare, osservato una stella doppia, notato le bande colorate parallele passanti per l’equatore di Giove, ha sviluppato un dispositivo di livellamento ed ha pubblicato un lavoro sulla traversata geografica, ha sviluppato un metodo per misurare il diametro del Sole, ha perfezionato il pendolo come strumento per misurare il tempo e ha pubblicato le tabelle della latitudine e della longitudine per tantissime località. Credente e gesuita cattolico, gli è stato dedicato il cratere lunare Riccioli.

Athanasius Kircher, 1602, filosofo, storico e religioso, fondatore egittologia, cattolico)
E’ considerato un gigante tra gli studiosi del XVII secolo, è il fondatore dell’Egittologia poiché fu il più celebre “decifratore” di geroglifici del suo tempo stabilendo il legame corretto tra la lingua egizia antica e il copto. Credente, cattolico e padre Gesuita.

Blaise Pascal, 1623, matematico e teologo, fondatore dell’idrostatica, dell’idrodinamica e della Teoria delle probabilità, cattolico
Contribuì in modo significativo alla costruzione di calcolatori meccanici e allo studio dei fluidi. Ha chiarito i concetti di pressione e di vuoto e scrisse importanti testi sul metodo scientifico. Lavorò sulla teoria delle probabilità influenzando fortemente le moderne teorie economiche e le scienze sociali. Nel 1654 si dedicò alle riflessioni religiose e filosofiche. Famosi sono i suoi teoremi. Credente e inizialmente cattolico, abbracciò il cristianesimo giansenista.

Niccolò Stenone, 1638, geologo, anatomista e religioso, fondatore della geologia, cattolico
E’ considerato per i suoi studi il padre della geologia, della stratigrafia e della cristallografia, studiò approfonditamente il cuore e lo individuò per la prima volta come un muscolo, scoprì la funzione delle ovaie e delle tube uterine. Originariamente luterano, si convertì al cattolicesimo e fu ordinato vescovo.

Luigi Galvani (1737–1798, Fisiologo, anatomista e religioso cattolico, Scopritore elettricità biologica)
È ricordato oggi come lo scopritore dell’elettricità biologica e per diverse applicazioni dell’elettricità come la cella elettrochimica, il galvanometro e la galvanizzazione. Gli è stato dedicato un cratere lunare e un asteroide. Credente e cattolico era devoto terziario francescano.

Joseph-Louis Lagrange (1736–1813, Matematico e astronomo cattolico)
Unanimemente considerato uno tra i maggiori e più influenti matematici del XVIII secolo. La sua più importante opera è il testo “Mécanique analytique”. In campo matematico è ricordato per le sue attività in teoria dei numeri, lo sviluppo del calcolo delle variazioni, i fondamenti della meccanica razionale, per i risultati nel campo delle equazioni differenziali e per essere stato uno dei pionieri della teoria dei gruppi. Nel settore della astronomia condusse ricerche sui calcoli della librazione lunare e al moto dei pianeti. Credente e cattolico.

Alessandro Volta (1745–1827, Fisico e inventore cattolico, Inventò la pila elettrica)
È conosciuto soprattutto per l’invenzione della pila elettrica e l’unità di misura del potenziale elettrico venne chiamata “volt” in suo onore. Credente e cattolico frequentava la Santa Messa e recitava il rosario quotidianamente, insegnava la dottrina cattolica ai ragazzi.

André-Marie Ampere (1775-1836, Fisico cattolico, Scopritore dell’elettromagnetismo)
Viene generalmente accreditato come uno dei principali scopritori dell’elettromagnetismo. L’unità di misura della corrente elettrica, l’ampere, porta il suo nome. Credente e cattolico, difese più volte il suo credo.

Louis Pasteur , 1822, chimico e biologo, fondatore della microbiologia, cattolico
E’ universalmente considerato il fondatore della moderna microbiologia. Ha inoltre operato nel campo della chimica, e di lui si ricorda la teoria sull’enantiomeria dei cristalli. Ha scoperto le anomalie della fermentazione della birra, la fermentazione del vino e dell’aceto, la pastorizzazione, le malattie del baco da seta ecc.. Credente e cattolico.

Stephen Joseph Perry, 1833, astronomo e religioso cattolico
Membro della Royal Society, partecipò a innumerevoli spedizioni scientifiche in cui fece importanti rilevamenti magnetici. Studiò approfonditamente le macchie e le facole solari e inventò il metodo dei dischi di Stonyhurst, tuttora in uso. Credente e religioso cattolico.

Alexis Carrel (1873–1944, Chirurgo, biologo cattolico e Premio Nobel per la medicina)
Premio Premio Nobel per la medicina e la fisiologia, ha contribuito in modo fondamentale ai progressi nelle tecniche di sutura dei vasi sanguigni, alle ricerche sui trapianti di tessuti ed organi e nella conservazione di tessuti e organi in vitro. Credente e convertito cattolico dopo aver assistito ad una guarigione inspiegabile, chiamata da lui “miracolo”, durante un viaggio a Lourdes.

Guglielmo Marconi
(1874–1937, Fisico e inventore cattolico, Premio Nobel per la fisica)
È conosciuto per aver sviluppato un sistema di telegrafia senza fili via onde radio che permise lo sviluppo dei moderni metodi di telecomunicazione (televisione, radio, telefono cellulare ecc..). Premio Nobel per la fisica nel 1909, era credente e cattolico.

I monasteri sono stati, e sono talora anche oggi, i luoghi dove si raccolgono da molti anni, con pazienza e costanza, tra le altre cose,  i dati sulle precipitazioni e sulla temperatura. Questo perchè fin dal tempo dei monaci benedettini, l'ora et labora ha significato ora et ara: cioè prega e lavora la terra. Mentre i popolo pagani veneravano divinità della fertilità e offrivano sacrifici, anche umani, già i primi cristiani sapevano che l'acqua e la pioggia sono un dono di Dio, e che l'uomo, come giardiniere del creato, deve abbandonare scongiuri, formule e danze della pioggia e superstizioni varie, e "darsi da fare". E' per questo che per secoli i grandi esperti di tempo e di acqua sono stati uomini di Chiesa. Già sant'Alberto Magno, san Tommaso d'Aquino , Roberto Grossatesta, Ruggero Bacone, Raimondo Lullo e Ristoro d'Arezzo, tutti uomini di Chiesa furono impegnati nel liberare la meterologia dagli antichi miti della personalizzazione dei fenomeni atmosferici, come Zeus , Poseidone ecc..

Leonardo Ximenes (Trapani, 27 dicembre 1716 – Firenze, 4 maggio 1786) è stato un gesuita, astronomo, ingegnere e geografo italiano di grande rilievo della Toscana dei Lorena.
Alla figura e all'opera di Ximenes sono stati dedicati numerosi libri, convegni e pubblicazioni. Porta ancora oggi il suo nome lo storico liceo classico di Trapani, che ha sede nell'ex collegio dei Gesuiti dove lui studiò. Una targa sul centralissimo corso Vittorio Emanuele di Trapani indica la sua casa natale, in memoria di uno dei più illustri figli della città.

Giuseppe Piazzi nacque il 16 luglio 1746 a Ponte in Valtellina da Bernardo Piazzi e Francesca Artaria, penultimo di dieci figli.
Il 1º gennaio 1801, Piazzi scoprì un oggetto brillante che si muoveva contro lo sfondo di stelle. La prima osservazione lo portò a ipotizzare che si trattasse di una stella fissa, non riportata dai cataloghi. Nei giorni seguenti, notò che il corpo celeste non si trovava più nella posizione iniziale, e sospettò che si trattasse di una stella diversa. Le successive osservazioni lo convinsero che il nuovo astro era dotato di moto proprio.


Le due piramidi ai lati del passo dell'Abetone, ricordano ancora oggi l'imponente lavoro di costruzione della strada fra Pistoia e Modena, diretto nella seconda metà del Settecento dallo Ximenes nel versante toscano e da Pietro Giardini in quello emiliano.
Lazzaro Spallanzani
scienziato genetista Nel 1761 iniziò a interessarsi della generazione spontanea, il principale problema allora discusso dai naturalisti, e, dopo quattro anni di ricerca, nel Saggio di Osservazioni Microscopiche sul Sistema della Generazione de’ Signori di Needham e Buffon (1765), riuscì a determinarne l’infondatezza.

Egli preparò degli infusi e li sterilizzò facendoli bollire per più di un'ora. Alcuni di questi infusi erano contenuti in recipienti di vetro sigillati alla fiamma. Spallanzani notò che in questi contenitori non si verificava crescita batterica (l'infuso non si intorbidiva né era possibile osservare microrganismi al microscopio). Questo lavoro lo fece conoscere in tutta Europa.

Ildegarda di Bingen (1098–1179, Naturalista, scrittrice, musicista, cosmologa, linguista e religiosa cattolica)
E’ considerata la prima naturalista della storia per i suoi completi ed esaustivi studi di botanica, includenti l’uso curativo delle erbe. Credente e religiosa cattolica.

Gregor Mendel
Mendel, insegnante di scienze naturali, aveva sperimentato le sue ricerche su due tipi di piante di pisello odoroso. Le due piante, che si riproducevano per autoimpollinazione, presentavano caratteri antagonisti (cioè una aveva i caratteri dominanti e l'altra i caratteri recessivi), come ad esempio, il colore del fiore (rosso o bianco) la lunghezza del fusto (alto o basso)... il suo obbiettivo era quello di combinare i due individui ed esaminare i caratteri del "figlio". Così prese due fiori che presentavano un solo carattere diverso (cioè il colore del fiore bianco o rosso) accertandosi che provenissero da una linea pura, e incrociò le due specie artificialmente. Tagliò lo stame (organo riproduttivo maschile) del fiore rosso; prelevò del polline dal fiore bianco con un pennellino, e lo pose sul pistillo del fiore rosso. Aspettò che il polline del fiore bianco fecondasse il pistillo del fiore rosso, e aspettò i risultati. Da quel fiore rosso sbocciarono tutti fiori rossi, perché (come si scoprì molti anni dopo) il carattere dominante "fiore rosso", aveva prevalso sul carattere recessivo "fiore bianco". Quindi, dall'unione dei due fiori rosso e bianco, omozigoti di linea pura, aveva ottenuto (nella prima generazione che chiameremo F1, prima generazione filiale) tutti fiori eterozigoti rossi. E così formulò la sua prima legge sulla dominanza dei caratteri. Poi aspettò che questi ibridi si fecondassero e osservò la seconda generazione (F2) che aveva ottenuto. Ogni quattro fiori "figli", tre presentavano il carattere dominante (fiore rosso) e uno il carattere recessivo (fiore bianco). perché: RB (fiore rosso eterozigote) RB (fiore rosso eterozigote) alleleR alleleB alleleR alleleB possibili combinazioni: RR (fiore rosso omozigote); RB (fiore rosso eterozigote); BR (fiore rosso eterozigote); BB (fiore bianco omozigote). e così formulò la sua seconda legge.
Ancora oggi nella genetica la legge di Mendel e' valida!

Il sacerdote senese Giovanni Caselli (1815-1891), alunno di Leopoldo Nobili a Firenze per la fisica e l’elettrotecnica, direttore delle scuole pubbliche di Siena, il quale a buona ragione può dirsi il padre ante litteram del moderno fax. Studioso di fisica e in particolare di elettricità, fondatore del giornale di scienze «Ricreazione», nel 1854 radunava nel suo laboratorio di Firenze amici scienziati e mostrava loro la sua scoperta: un telegrafo che, a differenza di quello di Morse, riusciva a trasmettere non punti e linee, ma uno scritto, un disegno, una frase all’altro apparecchio, anche se questo fosse stato a chilometri di distanza.

Egli chiamò questa sua invenzione «Pantelegrafo». Lo strumento veniva costruito nelle officine parigine di Léon Foucault e nel 1865 poteva esser messo in funzione. Uno dei primi a servirsene fu Gioacchino Rossini che, trovandosi a Parigi, poté tele-trasmettere ad Amiens un suo spartito musicale. Caselli fu anche l’inventore del timone idromagnetico e questi suoi ritrovati gli valsero l’alta onorificenza dei Santi Maurizio e Lazzaro a lui accordata da Vittorio Emanuele II. A Caselli, sorprendentemente, non è dedicata alcuna voce nel Dizionario biografico degli italiani, ed è assente pure nel Dizionario degli scienziati e dei tecnici (Zanichelli).

Nel campo delle telecomunicazioni si impone il nome del bresciano monsignor Luigi Cerebotani (1847- 1928), vissuto quasi sempre in Germania dove compì studi di elettricità e di fisica; le sue invenzioni riguardano il campo della geodesia, della telegrafia e telefonia. Celebri fra le sue invenzioni il «teletipografo» — uno strumento che precorse le telescriventi: in pratica era l’unione di un telegrafo con la macchina da scrivere — e il «teletopometro» — che serviva a misurare le distanze fra due punti, molto usato poi per la redazione delle mappe topografiche.

Passando al campo delle scienze naturali ricordiamo il sacerdote milanese Giuseppe Mercalli (1850- 1914), alunno dell’abate Antonio Stoppani, che fu sismologo e vulcanologo, docente universitario a Catania e Napoli, direttore dell’Osservatorio Vesuviano. Fu insignito del cavalierato della Corona d’Italia. Pubblicò opere di vulcanologia e per beffa della sorte morì tragicamente in un incendio che distrusse il suo studio.

Meteorologo fu il benedettino cassinese Bernardo Paoloni (1881-1944), pioniere delle trasmissioni radioatmosferiche, padre dell’Osservatorio meteorologico di Montecassino (1913), stimato da Marconi e Pio XI; istituì il servizio radio atmosferico italiano (1928) e nel 1930 il primo Servizio meteorico sanitario che raccoglieva dati sulla mortalità e le infezioni in rapporto ai mesi, studiando la connessione fra fenomeni atmosferici e malattie. Fu membro del Consiglio nazionale delle ricerche.

Restando alla meteorologia brilla il barnabita napoletano Francesco Denza (1834-1894), alunno del gesuita Angelo Secchi, laureato in ingegneria a Napoli e in fisica a Torino, per lungo tempo insegnante di matematica e fisica al Collegio Carlo Alberto di Moncalieri. Da lì intesse una fitta rete di rapporti con i migliori scienziati d’Europa, tanto che ancora oggi si conservano centinaia di lettere sue e dei suoi corrispondenti. Dal primo Congresso di meteorologia a Vienna del 1873 fino alla morte egli sostenne questa scienza con pubblicazioni fondamentali e con il «Bollettino Meteorologico»; intessé una rete di ben sedici osservatori meteorologici nel 1871 nel solo Piemonte e Val d’Aosta, collaborò con il Club Alpino Italiano; fu il primo che misurò con esattezza l’altezza del Monviso (che aveva scalato nel 1870); estese la sua rete di osservatori a tutta Italia, dalla Val d’Aosta alla Sicilia; fu il primo direttore generale della Società Meteorologica Italiana (Napoli 1822), dal 1890 al 1894 (anno della sua morte) diresse la Specola Vaticana, chiamatovi da Leone XIII.

Il gesuita Angelo Secchi (1818-1878), direttore dell’Osservatorio Vaticano (prima del Denza), fu promotore del progresso dell’Osservatorio del Collegio Romano, autore di numerosissime pubblicazioni, membro dell’Accademia dei Lincei, osservatore della luce del Sole, disegnatore delle prime mappe di Marte, studioso delle protuberanze solari, padre di una ancor valida classificazione delle stelle. Portano il suo nome un asteroide, un cratere della Luna e uno di Marte, una montagna e un crepaccio della Luna.

Amico di padre Denza e di padre Secchi, parimenti studioso come loro di astronomia, era il cardinale Pietro Maffi (1858-1931), arcivescovo di Pisa dal 1903, creato cardinale nel 1907; insegnante di fisica, matematica e scienze naturali da giovane, nel 1904 fu chiamato alla presidenza della Specola Vaticana, tenendo l’ufficio fino al 1931. Fu studioso delle stelle cadenti, inventore del globo meteoroscopico, una riproduzione del cielo stellato illuminata all’interno da una lampada colorata.

Astronomo fu anche il prete lazzarista Giovanni Boccardi (1859-1936), che nel 1906 fondò la Società Astronomica Italiana. Il nome del gesuita Giuseppe Gianfranceschi (1875-1934) è legato soprattutto alla fondazione della Radio Vaticana, collaboratore di Guglielmo Marconi (del quale favorì la conversione al cattolicesimo), ma i suoi studi di fisica rimontano agli anni 1912-1919; fu presidente dell’Accademia delle Scienze «Nuovi Lincei», docente per lunghi anni alla Gregoriana di chimica-fisica e fisica-matematica; partecipò con Umberto Nobile alla seconda spedizione al Polo nel 1928; si applicò all’analisi della relatività fisica dei quanti e fu uno dei primi in Italia a comprendere la rilevanza della teoria di Einstein, tanto che nel 1909 traduceva in italiano il lavoro di Hermann Minkowski sullo spazio-tempo dal titolo Nuovo Cimento.

Passando alla geologia, è l’abate Antonio Stoppani da Lecco (1824-1891) a essere considerato da tutti il padre della geologia e della paleontologia italiana. Ordinato sacerdote a Milano nel 1848, fu insegnante straordinario di geologia all’università di Pavia dal 1861, quindi docente al nascente Politecnico di Milano dal 1867; fu uno dei fondatori del Museo Civico di Scienze di Milano, primo presidente del Club Alpino Italiano, istitutore del Museo civico di Lecco; il campo preferito dei suoi studi fu la formazione sedimentaria del Triassico e del Giurassico inferiore dell’Italia settentrionale e celebri restano i suoi studi pubblicati a fascicoli in quattro serie; l’opera sua più famosa è forse Il Bel Paese (1876), che — ironia della sorte — ispirò la Galbani per il suo celebre formaggio, sulla cui fascetta per tanti anni figurava proprio la serena e veneranda immagine dell’abate.

Sismologo, insegnante di fisica e direttore dell’Osservatorio Ximeniano di Firenze dal 1872, fu Filippo Cecchi (1822-1887), dell’Ordine degli Scolopi, costruttore del termometro e barometro della Loggia dell’Orcagna (ora nel Museo di storia della scienza), costruttore di un motore elettromagnetico, di due nefoscopi (strumenti che individuano la direzione dei venti); fu lui che rinnovò nel 1866 i parafulmini della cupola del duomo di Firenze e ripeté l’esperienza del pendolo di Foucault.

Paleontologo ancora vivente e stimato è il sacerdote bolognese Fiorenzo Facchini (1929), laureato in scienze naturali, docente di antropologia e poi di paleontologia umana all’università di Bologna, socio di numerose società scientifiche nazionali e internazionali; si è occupato dell’adattamento umano in alta quota e di antichi reperti preistorici.

Per la divulgazione didattica e scientifica, fra Otto e Novecento brilla il nome di don Raffaello Caverni da San Quirico di Montelupo fiorentino (1837-1900), che da giovane sacerdote vinse un concorso con premio di cinquemila lire per aver presentato un’opera che Antonio Favaro, il celeberrimo biografo e studioso di Galileo che presiedeva la commissione giudicatrice, definì opera poderosa. Dal 1890 al 1900 pubblicò i cinque volumi di enormi proporzioni Storia del metodo sperimentale in Italia, definite ancora dal Favaro come «il più gran corpo di storia scientifica che vanti la letteratura italiana». Fu studioso della teoria evoluzionistica e pur non condividendo i presupposti di Darwin, mostrò come la concezione biblica della creazione doveva servire da sottofondo, indispensabile quantomeno filosoficamente, per l’evoluzione delle specie.

Appassionato cultore di scienze naturali e di antropologia fu lo scolopio Tommaso Catani (1858-1925), laureato in scienze naturali a Firenze, docente di materie scientifiche nei collegi del suo Ordine, scrittore di zoologia, fu profondo indagatore delle teorie darwiniane; fatto questo che gli causò accuse dai suoi superiori e persino l’etichetta, allora assai pericolosa, di modernista.

Singolare uomo di cultura e di scienza fu il sacerdote alessandrino Francesco Fa à di Bruno (1825-1888), militare, cartografo, musicista, architetto, inventore, dedito agli studi di matematica. Fu beatificato da Giovanni Paolo II il 25 settembre 1988.

Si sarà osservato che alcuni ambiti della ricerca scientifica, come la medicina e le ricerche farmacologiche e oggi di biologia cellulare non sono mai state prerogativa di ecclesiastici; e questo perché la vita del clero, obbligato a residenza e a impegni pastorali, non consentiva e non consente un impegno stabile presso ospedali, cliniche e laboratori.

Antonino Zichichi (1929, Fisico cattolico)
Considerato uno dei padri della geografia, fu autore di importanti opere scientifiche, la principale delle quali è il trattato astronomico noto come Almagesto che fu una delle opere più influenti dell’antichità. Formulò un modello geocentrico del sistema solare che rimase riferimento per tutto il mondo occidentale e arabo fino all’eliocentrismo di Copernico. L’opera “Geografia” contiene un’esposizione delle basi teoriche della geografia matematica e le coordinate di 8000 diverse località. Credente e gnostico cristiano.
E' lunga la lista di preti e religiosi scienziati, non si capisce come si possa coniugare il presunto oscurantismo della Chiesa cattolica, con il fatto che moltissimi scienziati erano proprio dei preti. Ma queste cose non vengono divulgate dai mass Media, e sono i soliti "pochi" a conoscerle.
Prima di Galilei ad esempio le leggi astro-fisiche seguivano le teorie di Nicolo' Copernico, famosissimo scienziato astro-fisico, ebbene Copernico era un prete. L'avete mai sentito dire in TV? No, solo andando a studiare sui libri si scoprono certe cose.
Roberto Grossatesta (1175–1253, scienziato, statista, teologo e religioso cattolico)
Giudicato come il vero fondatore della tradizione del pensiero scientifico nella Oxford medioevale, per aver delineato l’intelaiatura del corretto metodo scientifico e per l’idea della subordinazione delle scienze, e della tradizione intellettuale della moderna Inghilterra. Credente e vescovo cattolico.
Benedetto Castelli (1577–1644, Matematico, fisico e religioso cattolico, Fondatore dell’idraulica)
Fu tra i primi a divulgare le scoperte astronomiche
esposte da Galilei, matematico insigne, è considerato il fondatore dell’idraulica. Credente e monaco cattolico

Cartesio, 1596, filosofo e matematico, padre della matematica moderna, cattolico

Cartesio, 1596, filosofo e matematico, padre della matematica moderna, cattolico
E’ritenuto fondatore della filosofia moderna e padre della matematica moderna e uno dei più grandi e influenti pensatori nella storia dell’umanità. Estese la concezione razionalistica della conoscenza a ogni aspetto del sapere, dando vita a quello che oggi è conosciuto con il nome di razionalismo continentale. Credente e dichiarato cattolico, così come lo giudica la tradizione storiografica.
Giovanni Riccioli , 1598, astronomo e religioso cattolico
Celebre scienziato, ha elaborato un proprio sistema del mondo, ha compilato un catalogo stellare, osservato una stella doppia, notato le bande colorate parallele passanti per l’equatore di Giove, ha sviluppato un dispositivo di livellamento ed ha pubblicato un lavoro sulla traversata geografica, ha sviluppato un metodo per misurare il diametro del Sole, ha perfezionato il pendolo come strumento per misurare il tempo e ha pubblicato le tabelle della latitudine e della longitudine per tantissime località. Credente e gesuita cattolico, gli è stato dedicato il cratere lunare Riccioli.
Athanasius Kircher, 1602, filosofo, storico e religioso, fondatore egittologia, cattolico)
E’ considerato un gigante tra gli studiosi del XVII secolo, è il fondatore dell’Egittologia poiché fu il più celebre “decifratore” di geroglifici del suo tempo stabilendo il legame corretto tra la lingua egizia antica e il copto. Credente, cattolico e padre Gesuita.
Blaise Pascal, 1623, matematico e teologo, fondatore dell’idrostatica, dell’idrodinamica e della Teoria delle probabilità, cattolico
Contribuì in modo significativo alla costruzione di calcolatori meccanici e allo studio dei fluidi. Ha chiarito i concetti di pressione e di vuoto e scrisse importanti testi sul metodo scientifico. Lavorò sulla teoria delle probabilità influenzando fortemente le moderne teorie economiche e le scienze sociali. Nel 1654 si dedicò alle riflessioni religiose e filosofiche. Famosi sono i suoi teoremi. Credente e inizialmente cattolico, abbracciò il cristianesimo giansenista.
Niccolò Stenone, 1638, geologo, anatomista e religioso, fondatore della geologia, cattolico
E’ considerato per i suoi studi il padre della geologia, della stratigrafia e della cristallografia, studiò approfonditamente il cuore e lo individuò per la prima volta come un muscolo, scoprì la funzione delle ovaie e delle tube uterine. Originariamente luterano, si convertì al cattolicesimo e fu ordinato vescovo.

Luigi Galvani (1737–1798, Fisiologo, anatomista e religioso cattolico, Scopritore elettricità biologica)

Luigi Galvani (1737–1798, Fisiologo, anatomista e religioso cattolico, Scopritore elettricità biologica)
È ricordato oggi come lo scopritore dell’elettricità biologica e per diverse applicazioni dell’elettricità come la cella elettrochimica, il galvanometro e la galvanizzazione. Gli è stato dedicato un cratere lunare e un asteroide. Credente e cattolico era devoto terziario francescano.
Joseph-Louis Lagrange (1736–1813, Matematico e astronomo cattolico)
Unanimemente considerato uno tra i maggiori e più influenti matematici del XVIII secolo. La sua più importante opera è il testo “Mécanique analytique”. In campo matematico è ricordato per le sue attività in teoria dei numeri, lo sviluppo del calcolo delle variazioni, i fondamenti della meccanica razionale, per i risultati nel campo delle equazioni differenziali e per essere stato uno dei pionieri della teoria dei gruppi. Nel settore della astronomia condusse ricerche sui calcoli della librazione lunare e al moto dei pianeti. Credente e cattolico.

Alessandro Volta (1745–1827, Fisico e inventore cattolico, Inventò la pila elettrica)

Alessandro Volta (1745–1827, Fisico e inventore cattolico, Inventò la pila elettrica)
È conosciuto soprattutto per l’invenzione della pila elettrica e l’unità di misura del potenziale elettrico venne chiamata “volt” in suo onore. Credente e cattolico frequentava la Santa Messa e recitava il rosario quotidianamente, insegnava la dottrina cattolica ai ragazzi.
André-Marie Ampere (1775-1836, Fisico cattolico, Scopritore dell’elettromagnetismo)
Viene generalmente accreditato come uno dei principali scopritori dell’elettromagnetismo. L’unità di misura della corrente elettrica, l’ampere, porta il suo nome. Credente e cattolico, difese più volte il suo credo.

Louis Pasteur , 1822, chimico e biologo, fondatore della microbiologia, cattolico

Louis Pasteur , 1822, chimico e biologo, fondatore della microbiologia, cattolico
E’ universalmente considerato il fondatore della moderna microbiologia. Ha inoltre operato nel campo della chimica, e di lui si ricorda la teoria sull’enantiomeria dei cristalli. Ha scoperto le anomalie della fermentazione della birra, la fermentazione del vino e dell’aceto, la pastorizzazione, le malattie del baco da seta ecc.. Credente e cattolico.

Stephen Joseph Perry, 1833, astronomo e religioso cattolico

Stephen Joseph Perry, 1833, astronomo e religioso cattolico
Membro della Royal Society, partecipò a innumerevoli spedizioni scientifiche in cui fece importanti rilevamenti magnetici. Studiò approfonditamente le macchie e le facole solari e inventò il metodo dei dischi di Stonyhurst, tuttora in uso. Credente e religioso cattolico.
Alexis Carrel (1873–1944, Chirurgo, biologo cattolico e Premio Nobel per la medicina)
Premio Premio Nobel per la medicina e la fisiologia, ha contribuito in modo fondamentale ai progressi nelle tecniche di sutura dei vasi sanguigni, alle ricerche sui trapianti di tessuti ed organi e nella conservazione di tessuti e organi in vitro. Credente e convertito cattolico dopo aver assistito ad una guarigione inspiegabile, chiamata da lui “miracolo”, durante un viaggio a Lourdes.

Guglielmo Marconi

Guglielmo Marconi (1874–1937, Fisico e inventore cattolico, Premio Nobel per la fisica)
È conosciuto per aver sviluppato un sistema di telegrafia senza fili via onde radio che permise lo sviluppo dei moderni metodi di telecomunicazione (televisione, radio, telefono cellulare ecc..). Premio Nobel per la fisica nel 1909, era credente e cattolico.
I monasteri sono stati, e sono talora anche oggi, i luoghi dove si raccolgono da molti anni, con pazienza e costanza, tra le altre cose,  i dati sulle precipitazioni e sulla temperatura. Questo perchè fin dal tempo dei monaci benedettini, l'ora et labora ha significato ora et ara: cioè prega e lavora la terra. Mentre i popolo pagani veneravano divinità della fertilità e offrivano sacrifici, anche umani, già i primi cristiani sapevano che l'acqua e la pioggia sono un dono di Dio, e che l'uomo, come giardiniere del creato, deve abbandonare scongiuri, formule e danze della pioggia e superstizioni varie, e "darsi da fare". E' per questo che per secoli i grandi esperti di tempo e di acqua sono stati uomini di Chiesa. Già sant'Alberto Magno, san Tommaso d'Aquino , Roberto Grossatesta, Ruggero Bacone, Raimondo Lullo e Ristoro d'Arezzo, tutti uomini di Chiesa furono impegnati nel liberare la meterologia dagli antichi miti della personalizzazione dei fenomeni atmosferici, come Zeus , Poseidone ecc..
Leonardo Ximenes (Trapani, 27 dicembre 1716 – Firenze, 4 maggio 1786) è stato un gesuita, astronomo, ingegnere e geografo italiano di grande rilievo della Toscana dei Lorena.
Alla figura e all'opera di Ximenes sono stati dedicati numerosi libri, convegni e pubblicazioni. Porta ancora oggi il suo nome lo storico liceo classico di Trapani, che ha sede nell'ex collegio dei Gesuiti dove lui studiò. Una targa sul centralissimo corso Vittorio Emanuele di Trapani indica la sua casa natale, in memoria di uno dei più illustri figli della città.
Giuseppe Piazzi nacque il 16 luglio 1746 a Ponte in Valtellina da Bernardo Piazzi e Francesca Artaria, penultimo di dieci figli.
Il 1º gennaio 1801, Piazzi scoprì un oggetto brillante che si muoveva contro lo sfondo di stelle. La prima osservazione lo portò a ipotizzare che si trattasse di una stella fissa, non riportata dai cataloghi. Nei giorni seguenti, notò che il corpo celeste non si trovava più nella posizione iniziale, e sospettò che si trattasse di una stella diversa. Le successive osservazioni lo convinsero che il nuovo astro era dotato di moto proprio.

Le due piramidi ai lati del passo dell'Abetone, ricordano ancora oggi l'imponente lavoro di costruzione della strada fra Pistoia e Modena, diretto nella seconda metà del Settecento dallo Ximenes nel versante toscano e da Pietro Giardini in quello emiliano.
Lazzaro Spallanzani scienziato genetista Nel 1761 iniziò a interessarsi della generazione spontanea, il principale problema allora discusso dai naturalisti, e, dopo quattro anni di ricerca, nel Saggio di Osservazioni Microscopiche sul Sistema della Generazione de’ Signori di Needham e Buffon (1765), riuscì a determinarne l’infondatezza.
Egli preparò degli infusi e li sterilizzò facendoli bollire per più di un'ora. Alcuni di questi infusi erano contenuti in recipienti di vetro sigillati alla fiamma. Spallanzani notò che in questi contenitori non si verificava crescita batterica (l'infuso non si intorbidiva né era possibile osservare microrganismi al microscopio). Questo lavoro lo fece conoscere in tutta Europa.
Ildegarda di Bingen (1098–1179, Naturalista, scrittrice, musicista, cosmologa, linguista e religiosa cattolica)
E’ considerata la prima naturalista della storia per i suoi completi ed esaustivi studi di botanica, includenti l’uso curativo delle erbe. Credente e religiosa cattolica.
Gregor Mendel
Mendel, insegnante di scienze naturali, aveva sperimentato le sue ricerche su due tipi di piante di pisello odoroso. Le due piante, che si riproducevano per autoimpollinazione, presentavano caratteri antagonisti (cioè una aveva i caratteri dominanti e l'altra i caratteri recessivi), come ad esempio, il colore del fiore (rosso o bianco) la lunghezza del fusto (alto o basso)... il suo obbiettivo era quello di combinare i due individui ed esaminare i caratteri del "figlio". Così prese due fiori che presentavano un solo carattere diverso (cioè il colore del fiore bianco o rosso) accertandosi che provenissero da una linea pura, e incrociò le due specie artificialmente. Tagliò lo stame (organo riproduttivo maschile) del fiore rosso; prelevò del polline dal fiore bianco con un pennellino, e lo pose sul pistillo del fiore rosso. Aspettò che il polline del fiore bianco fecondasse il pistillo del fiore rosso, e aspettò i risultati. Da quel fiore rosso sbocciarono tutti fiori rossi, perché (come si scoprì molti anni dopo) il carattere dominante "fiore rosso", aveva prevalso sul carattere recessivo "fiore bianco". Quindi, dall'unione dei due fiori rosso e bianco, omozigoti di linea pura, aveva ottenuto (nella prima generazione che chiameremo F1, prima generazione filiale) tutti fiori eterozigoti rossi. E così formulò la sua prima legge sulla dominanza dei caratteri. Poi aspettò che questi ibridi si fecondassero e osservò la seconda generazione (F2) che aveva ottenuto. Ogni quattro fiori "figli", tre presentavano il carattere dominante (fiore rosso) e uno il carattere recessivo (fiore bianco). perché: RB (fiore rosso eterozigote) RB (fiore rosso eterozigote) alleleR alleleB alleleR alleleB possibili combinazioni: RR (fiore rosso omozigote); RB (fiore rosso eterozigote); BR (fiore rosso eterozigote); BB (fiore bianco omozigote). e così formulò la sua seconda legge.
Ancora oggi nella genetica la legge di Mendel e' valida!
Il sacerdote senese Giovanni Caselli (1815-1891), alunno di Leopoldo Nobili a Firenze per la fisica e l’elettrotecnica, direttore delle scuole pubbliche di Siena, il quale a buona ragione può dirsi il padre ante litteram del moderno fax. Studioso di fisica e in particolare di elettricità, fondatore del giornale di scienze «Ricreazione», nel 1854 radunava nel suo laboratorio di Firenze amici scienziati e mostrava loro la sua scoperta: un telegrafo che, a differenza di quello di Morse, riusciva a trasmettere non punti e linee, ma uno scritto, un disegno, una frase all’altro apparecchio, anche se questo fosse stato a chilometri di distanza.
Egli chiamò questa sua invenzione «Pantelegrafo». Lo strumento veniva costruito nelle officine parigine di Léon Foucault e nel 1865 poteva esser messo in funzione. Uno dei primi a servirsene fu Gioacchino Rossini che, trovandosi a Parigi, poté tele-trasmettere ad Amiens un suo spartito musicale. Caselli fu anche l’inventore del timone idromagnetico e questi suoi ritrovati gli valsero l’alta onorificenza dei Santi Maurizio e Lazzaro a lui accordata da Vittorio Emanuele II. A Caselli, sorprendentemente, non è dedicata alcuna voce nel Dizionario biografico degli italiani, ed è assente pure nel Dizionario degli scienziati e dei tecnici (Zanichelli).


Nel campo delle telecomunicazioni si impone il nome del bresciano monsignor Luigi Cerebotani (1847- 1928), vissuto quasi sempre in Germania dove compì studi di elettricità e di fisica; le sue invenzioni riguardano il campo della geodesia, della telegrafia e telefonia. Celebri fra le sue invenzioni il «teletipografo» — uno strumento che precorse le telescriventi: in pratica era l’unione di un telegrafo con la macchina da scrivere — e il «teletopometro» — che serviva a misurare le distanze fra due punti, molto usato poi per la redazione delle mappe topografiche.
Passando al campo delle scienze naturali ricordiamo il sacerdote milanese Giuseppe Mercalli (1850- 1914), alunno dell’abate Antonio Stoppani, che fu sismologo e vulcanologo, docente universitario a Catania e Napoli, direttore dell’Osservatorio Vesuviano. Fu insignito del cavalierato della Corona d’Italia. Pubblicò opere di vulcanologia e per beffa della sorte morì tragicamente in un incendio che distrusse il suo studio.
Meteorologo fu il benedettino cassinese Bernardo Paoloni (1881-1944), pioniere delle trasmissioni radioatmosferiche, padre dell’Osservatorio meteorologico di Montecassino (1913), stimato da Marconi e Pio XI; istituì il servizio radio atmosferico italiano (1928) e nel 1930 il primo Servizio meteorico sanitario che raccoglieva dati sulla mortalità e le infezioni in rapporto ai mesi, studiando la connessione fra fenomeni atmosferici e malattie. Fu membro del Consiglio nazionale delle ricerche.

Restando alla meteorologia brilla il barnabita napoletano Francesco Denza (1834-1894), alunno del gesuita Angelo Secchi, laureato in ingegneria a Napoli e in fisica a Torino, per lungo tempo insegnante di matematica e fisica al Collegio Carlo Alberto di Moncalieri. Da lì intesse una fitta rete di rapporti con i migliori scienziati d’Europa, tanto che ancora oggi si conservano centinaia di lettere sue e dei suoi corrispondenti. Dal primo Congresso di meteorologia a Vienna del 1873 fino alla morte egli sostenne questa scienza con pubblicazioni fondamentali e con il «Bollettino Meteorologico»; intessé una rete di ben sedici osservatori meteorologici nel 1871 nel solo Piemonte e Val d’Aosta, collaborò con il Club Alpino Italiano; fu il primo che misurò con esattezza l’altezza del Monviso (che aveva scalato nel 1870); estese la sua rete di osservatori a tutta Italia, dalla Val d’Aosta alla Sicilia; fu il primo direttore generale della Società Meteorologica Italiana (Napoli 1822), dal 1890 al 1894 (anno della sua morte) diresse la Specola Vaticana, chiamatovi da Leone XIII.

Il gesuita Angelo Secchi (1818-1878), direttore dell’Osservatorio Vaticano (prima del Denza), fu promotore del progresso dell’Osservatorio del Collegio Romano, autore di numerosissime pubblicazioni, membro dell’Accademia dei Lincei, osservatore della luce del Sole, disegnatore delle prime mappe di Marte, studioso delle protuberanze solari, padre di una ancor valida classificazione delle stelle. Portano il suo nome un asteroide, un cratere della Luna e uno di Marte, una montagna e un crepaccio della Luna.
Amico di padre Denza e di padre Secchi, parimenti studioso come loro di astronomia, era il cardinale Pietro Maffi (1858-1931), arcivescovo di Pisa dal 1903, creato cardinale nel 1907; insegnante di fisica, matematica e scienze naturali da giovane, nel 1904 fu chiamato alla presidenza della Specola Vaticana, tenendo l’ufficio fino al 1931. Fu studioso delle stelle cadenti, inventore del globo meteoroscopico, una riproduzione del cielo stellato illuminata all’interno da una lampada colorata.

Astronomo fu anche il prete lazzarista Giovanni Boccardi (1859-1936), che nel 1906 fondò la Società Astronomica Italiana. Il nome del gesuita Giuseppe Gianfranceschi (1875-1934) è legato soprattutto alla fondazione della Radio Vaticana, collaboratore di Guglielmo Marconi (del quale favorì la conversione al cattolicesimo), ma i suoi studi di fisica rimontano agli anni 1912-1919; fu presidente dell’Accademia delle Scienze «Nuovi Lincei», docente per lunghi anni alla Gregoriana di chimica-fisica e fisica-matematica; partecipò con Umberto Nobile alla seconda spedizione al Polo nel 1928; si applicò all’analisi della relatività fisica dei quanti e fu uno dei primi in Italia a comprendere la rilevanza della teoria di Einstein, tanto che nel 1909 traduceva in italiano il lavoro di Hermann Minkowski sullo spazio-tempo dal titolo Nuovo Cimento.
Passando alla geologia, è l’abate Antonio Stoppani da Lecco (1824-1891) a essere considerato da tutti il padre della geologia e della paleontologia italiana. Ordinato sacerdote a Milano nel 1848, fu insegnante straordinario di geologia all’università di Pavia dal 1861, quindi docente al nascente Politecnico di Milano dal 1867; fu uno dei fondatori del Museo Civico di Scienze di Milano, primo presidente del Club Alpino Italiano, istitutore del Museo civico di Lecco; il campo preferito dei suoi studi fu la formazione sedimentaria del Triassico e del Giurassico inferiore dell’Italia settentrionale e celebri restano i suoi studi pubblicati a fascicoli in quattro serie; l’opera sua più famosa è forse Il Bel Paese (1876), che — ironia della sorte — ispirò la Galbani per il suo celebre formaggio, sulla cui fascetta per tanti anni figurava proprio la serena e veneranda immagine dell’abate.

Sismologo, insegnante di fisica e direttore dell’Osservatorio Ximeniano di Firenze dal 1872, fu Filippo Cecchi (1822-1887), dell’Ordine degli Scolopi, costruttore del termometro e barometro della Loggia dell’Orcagna (ora nel Museo di storia della scienza), costruttore di un motore elettromagnetico, di due nefoscopi (strumenti che individuano la direzione dei venti); fu lui che rinnovò nel 1866 i parafulmini della cupola del duomo di Firenze e ripeté l’esperienza del pendolo di Foucault.

Paleontologo ancora vivente e stimato è il sacerdote bolognese Fiorenzo Facchini (1929), laureato in scienze naturali, docente di antropologia e poi di paleontologia umana all’università di Bologna, socio di numerose società scientifiche nazionali e internazionali; si è occupato dell’adattamento umano in alta quota e di antichi reperti preistorici.
Per la divulgazione didattica e scientifica, fra Otto e Novecento brilla il nome di don Raffaello Caverni da San Quirico di Montelupo fiorentino (1837-1900), che da giovane sacerdote vinse un concorso con premio di cinquemila lire per aver presentato un’opera che Antonio Favaro, il celeberrimo biografo e studioso di Galileo che presiedeva la commissione giudicatrice, definì opera poderosa. Dal 1890 al 1900 pubblicò i cinque volumi di enormi proporzioni Storia del metodo sperimentale in Italia, definite ancora dal Favaro come «il più gran corpo di storia scientifica che vanti la letteratura italiana». Fu studioso della teoria evoluzionistica e pur non condividendo i presupposti di Darwin, mostrò come la concezione biblica della creazione doveva servire da sottofondo, indispensabile quantomeno filosoficamente, per l’evoluzione delle specie.
Appassionato cultore di scienze naturali e di antropologia fu lo scolopio Tommaso Catani (1858-1925), laureato in scienze naturali a Firenze, docente di materie scientifiche nei collegi del suo Ordine, scrittore di zoologia, fu profondo indagatore delle teorie darwiniane; fatto questo che gli causò accuse dai suoi superiori e persino l’etichetta, allora assai pericolosa, di modernista.
Singolare uomo di cultura e di scienza fu il sacerdote alessandrino Francesco Fa à di Bruno (1825-1888), militare, cartografo, musicista, architetto, inventore, dedito agli studi di matematica. Fu beatificato da Giovanni Paolo II il 25 settembre 1988.
Si sarà osservato che alcuni ambiti della ricerca scientifica, come la medicina e le ricerche farmacologiche e oggi di biologia cellulare non sono mai state prerogativa di ecclesiastici; e questo perché la vita del clero, obbligato a residenza e a impegni pastorali, non consentiva e non consente un impegno stabile presso ospedali, cliniche e laboratori.

Antonino Zichichi (1929, Fisico cattolico)
Impegnato nelle ricerche nel campo della fisica delle particelle elementari. È noto per l’opera di divulgazione scientifica, e per sottolineare spesso la sua fede nell’assenza di contrasti con la scienza. Presidente della Federazione mondiale degli scienziati, della Società Europea di Fisica, dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e ha ricevuto il “Premio Enrico Fermi”, dalla Società Italiana di Fisica nel 2001. Credente e cattolico.
Vero è, invece, che — al contrario di quel che accadeva spesso per gli scienziati laici — i ricercatori e studiosi ecclesiastici univano alla produzione scientifica quella letteraria, teologica, filosofica e umanistica. A ciò erano condotti dalla loro formazione nei seminari e nelle università, oltre che dalla loro missione di pastori d’anime. Chi ha avuto colloqui o amicizia con scienziati o studiosi ecclesiastici e ne ha poi lasciato traccia, risulta che traesse sempre l’impressione di un sapere non meramente specialistico, ma universale, irrobustito da una visione del creato, dell’uomo e del suo destino che andava oltre l’orizzonte scientifico.
Non a caso fra gli ecclesiastici dediti al sapere e alla conoscenza, vi sono anche grandi figure di esploratori — come Guglielmo Massaja, poi cardinale, l’apostolo dei Galla; don Federico Lunardi, etnologo e archeologo livornese di primo Novecento studioso dei Maya dell’Honduras — e di esimi archeologi, dal Polo nord fino all’Africa, all’Asia e all’Oceania; amanti, anche qui, non solo delle scoperte geografiche o etnologiche delle civiltà del passato, ma di quella che è stata definita la géographie humaine.

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