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Guarigione Suor Briege MCkenna

Testimonianze di guarigione

SUOR BRIEGE MCKENNA O.S.C., irlandese, della famiglia delle Sorelle di S. Chiara. Dopo aver sofferto di artrite reumatoide per oltre tre anni, all'età di 24 anni è miracolosamente e completamente guarita dal Signore durante una Celebrazione Eucaristica. Qualche tempo dopo riceve dallo Spirito Santo il carisma di guarigione, grazie al quale è conosciuta in tutto il mondo. Da ormai 37 anni, suor Briege viaggia instancabilmente visitando terre di tutti i continenti, per assolvere alla sua missione: guidare ritiri e seminari
benedetti dai segni che accompagnano la Parola. Ha una chiamata particolare per i sacerdoti, attraverso l'Eucaristia. Il suo libro, I miracoli accadano ancora
, è stato tradotto in varie lingue. Dal 1985, insieme con p.Kevin Scallon C.M., il ministero di Suor Briege è in modo particolare indirizzato verso i sacerdoti.


I carismi di suor Briege McKenna
Oltre a possedere il carisma di intercedere presso il Signore per la guarigione dei malati, ha quello di trovarsi in due posti contemporaneamente (bilocazione), di predire gli eventi futuri (profezia) e di “leggere” i cuori (cardiognosi).
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La morte della madre e le parole del Signore
Nata a Newry in Irlanda nel giorno di Pentecoste del 1946, perde la madre all’età di13 anni in coincidenza del Natale del 1959. Così descrive quel momento doloroso:
Quella notte, mentre piangevo, udii una voce che diceva: «Non preoccuparti, avrò cura io di te». Non capii che era stato davvero il Signore a parlare, ma sentii una gran pace. Il mattino dopo compresi che volevo farmi suora.
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L’ingresso in convento e la grave malattia
All’età di 15 anni fa ingresso nella congregazione delle Sorelle di S. Chiara,  per poi prendere i voti nel dicembre del 1962. Due anni dopo inizia a  soffrire di dolori agli arti inferiori che si rivelano essere le  manifestazioni di una severa forma di artrite reumatoide, grave malattia infiammatoria a carico delle articolazioni che non le impedisce però di prendere i voti perpetui nell’agosto del 1967, e di trasferirsi a Tampa, in Florida, dove inizia ad insegnare in un asilo.

Qui  la sua malattia peggiora così gravemente che i medici, nonostante la  massiccia cura cortisonica prescritta, preconizzano che a breve rimarrà su una sedia a rotelle. Questo il suo stato d’animo di allora:
La notte oscura di suor Briege McKenna
Una  terribile aridità incominciò a paralizzare la mia vita spirituale. A  volte mi domandavo persino se credessi davvero in Gesù.
Nel  dicembre del 1970, con il desiderio di guarire non tanto nel corpo  quanto nello spirito,  partecipa ad un ritiro ecumenico a Orlando dove,  mentre osserva un sacerdote che le ispira fiducia, vive un’esperienza straordinaria:
L’artrite scompare: «Gesù! Sei proprio qui!»
Leggendomi nel pensiero, il Signore mi disse: «Non guardare lui, guarda me». Ricordo di aver dato un’occhiata all’orologio, mentre chiudevo gli occhi. Erano le 9,15 del mattino del 9 dicembre 1970. La mia sola preghiera fu: “Gesù, ti prego, aiutami”. In quello stesso momento mi sentii sfiorare il capo da una mano e credetti che il sacerdote mi si fosse avvicinato. Aprii gli occhi: non c’era nessuno, però avvertii una forza che attraversava il mio corpo. È difficile descrivere questa sensazione, ma spesso la definisco così: mi sentivo come una banana che venga sbucciata. Guardai in giù. Osservai le dita delle mie mani, che prima erano rigide – anche se non deformate come i piedi -, i gomiti, che prima doloravano. Ora le articolazioni delle dita erano diventate flessibili, i dolori erano scomparsi e vedevo che i piedi, nei sandali, non erano più deformi. Mi alzai di scatto, gridando: «Gesù! Sei proprio qui!».

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Gesù dona a suor Briege McKenna il dono di guarigione
L’artrite  scompare, e Briege teme che se rivelasse questa guarigione  automaticamente le verrebbe attribuito il potere di risanare, per cui  decide di non confidare a nessuno quanto  avvenuto. Nel successivo mese  di giugno, alla vigilia di Pentecoste, è in raccoglimento davanti al Santissimo:
«Tu hai il mio dono delle guarigioni. Va’ e usalo»
Mi trovavo in cappella da cinque minuti circa, quando una quiete straordinaria scese su di essa. Era come una nube, una nebbia. «Briege», disse una voce. Mi voltai per dare un’occhiata verso la porta, perché la voce era così chiara che sembrava fosse entrato qualcuno. Non c’era nessuno, ma io avvertivo con certezza una presenza. Mentre mi giravo di nuovo verso il tabernacolo , la voce soggiunse: «Tu hai il mio dono delle guarigioni. Va’ e usalo». Subito dopo, mi sentii percorrere il corpo da una sensazione bruciante. Ricordo che mi guardavo le mani, perché sembrava che avessi ficcato le dita in una presa elettrica. Quel bruciore passò attraverso le mani e ne uscì. Allora la ‘nube’ di quiete si sollevò. «Gesù, non voglio doni di guarigione. Tieniteli per te».


L’incontro con il falso profeta
Nonostante  che successivamente riceva vari e inequivocabili segni a conferma  dell’invito che il Signore le aveva rivolto nella cappella, tenta in tutti i modi di sottrarsene, arrivando al punto di recarsi da un “profeta”.
Questo  incontro si rivela devastante a tal punto da mettere in crisi la sua  stessa vocazione e farla dubitare dell’esistenza di Dio. Non si rende subito conto di essere entrata in contatto con il demonio con cui è costretta a confrontarsi:
Un terribile scontro con satana
Quella notte, a letto, ebbi un terribile scontro con Satana. Non riuscivo a dormire. Sentivo  qualcosa che mi soffocava nel punto in cui il profeta mi aveva toccato il collo. Non riuscivo a chiamare aiuto. Era come se una forza misteriosa cercasse di costringermi a negare Cristo e a smettere di servirlo. Non potevo pregare. Fu un’esperienza orribile. Finalmente riuscii, suppongo, a invocare Gesù, perché la sensazione di soffocamento cessò.

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Suor Briege McKenna inizia a diventare strumento di guarigione  
Suor Briege comincia a rendersi conto di riuscire a guarire il corpo e lo spirito di persone che attraverso strade imperscrutabili si trovano ad incrociarla, ma cerca ancora di resistere all’invito di Gesù ad impegnarsi in tal senso.
È l’incontro con un sacerdote, studioso della Scrittura, che l’aiuta a capire chiaramente quello che il Signore vuole da lei:
Quando ebbi raccontato la mia storia, lui dichiarò: Sa, se fossi Dio, le direi di andare all’Inferno. Quante altre volte vuole che Gesù le riveli la sua volontà? L’unica cosa di cui ha bisogno il Signore – che egli le chiede – è che dica semplicemente di sì, come Maria. Dio rispetta i suoi figli e le chiederà solo di compiere la sua volontà. Lei non ha forza, perciò non importa che cosa sia in grado di fare. Quello che Dio le domanda è se è disposta a dirgli di sì e a lasciare che egli la usi come suo strumento.
L’inizio della missione
È  da questo momento, ormai trenta anni fa, che la religiosa viaggia  instancabilmente in tutto il mondo per assolvere alla sua missione,  partecipare a ritiri e seminari benedetti dai segni che accompagnano la  Parola.
“Un cartello stradale che indica la via che porta a Gesù”
In particolare, come viene evidenziato nella prefazione del libro, il suo ministero di guarigione si rivolge ai sacerdoti trasformandone più pienamente la vita spirituale, prodigandosi come “un cartello stradale che indica la via che porta a Gesù”.

Suor Briege McKenna: “È il Signore che opera le meraviglie”
Come dice ella stessa nel libro:
È il Signore che opera le meraviglie. Sono convinta che nessuno può fare di più che diventare un cartello che indica la sua direzione, per aiutare gli altri a scoprirlo nel loro  cuore e permettere a lui di elargire immense grazie.     
fonte Aleteia.org   
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