Katie Plato testimonianza ex protestante diventata cattolica - Cristiani Cattolici: Pentecostali Apologetica Cattolica Studi biblici

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Katie Plato testimonianza ex protestante diventata cattolica

Testimonianze conversioni cristiane

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HO LASCIATO IL PROTESTANTESIMO, FELICE DI ESSERE CATTOLICA

Il 25 Gennaio il sito “Why I’m catholic” ha compiuto il suo primo anno di vita, e da allora ha diffuso, come si proponeva, uno svariato numero di conversioni: nel sito possiamo trovare testimonianze di ex-atei, ex-agnostici, ex-buddisti, ex-protestanti e via dicendo. Le ultime due testimonianze pubblicate sono quelle di Katie Plato e Kathy Frein, accomunate dall’aver raggiunto la fede cattolica appartenendo precedentemente alla confessione battista.

Katie Plato è oggi madre di tre bambini e blogger cattolica (qui il suo spazio web) ed è rimasta colpita dalle parole di un suo caro amico, anche lui neo-convertito, quando «gli raccontavo della convinzione di mia madre che la Chiesa Cattolica fosse il più grande trionfo di Satana in tutta la storia. Lui rispose: “Dev’essere o il più grande trionfo di Satana, o il più grande trionfo di Cristo. Non esiste un terreno neutrale quando si parla di Chiesa Cattolica.”». E’ la verità, commenta lei: «Lo stesso succede con le persone con le quali parlo della mia conversione; non c’è un terreno neutrale. O sono eccitati, o sono costernati». La sua storia inizia quando, frequentando con suo marito la Chiesa Battista locale, «sembrava che la chiesa fosse “buona” quando il sermone era pieno di saggezza e noi imparavamo molto, ed “inutile” quando il sermone non fosse così buono. Guardando indietro, capisco che quando si frequenta una chiesa senza liturgia, tutto si concentra sul sermone, sul pastore, e su come ci si sente durante il culto. Eravamo frustrati con noi stessi, volevamo goderci la chiesa ed adorare Dio; non volevamo essere critici. Dopo molte preghiere, decidemmo di andarcene e cercare una chiesa che ci si addicesse di più».

Da allora iniziò una lunga ricerca e numerose riflessioni, che culminò poi alla conversione cattolica. In particolare sul valore della liturgia, dell’Eucarestia e sul problema del Sola Scriptura, uno dei principali punti di divergenza tra la teologia cattolica e la maggior parte di quelle riformate. La questione si pose nel momento in cui i due dovettero scegliere se battezzare o meno uno dei loro figli: «Cercammo nella Bibbia le risposte, ma la questione del battesimo non è chiara. La Bibbia, da sola, non era sufficiente. Il pilastro del Sola Scriptura era caduto e fummo costretti ad affidarci alla Tradizione, o alla nostra interpretazione individuale di ciò che pensavamo la Scrittura cercasse di dire». Si è quindi posto il problema del riconoscimento dell’autorità della Chiesa cattolica: «Entrambi iniziavamo a capire che stavamo ancora vivendo nel mondo protestante in cui si prende e sceglie ciò che si vuole credere e fare con la propria vita. L’individuo era ancora l’autorità». L’evento decisivo fu un episodio originale, ovvero la vaccinazione prima del parto del suo terzo figlio: «Quando digitai su google “Prospettiva cristiana sulle vaccinazioni” non ne venne fuori niente di buono. Frustrata, lo cambiai in “Prosprettiva cattolica sulle vaccinazioni.” Fui indirizzata ad un articolo della Pontificia Accademia per la Vita che mi fu estremamente utile nel considerare la moralità del vaccinare il proprio bambino. Questo fu dieci volte più utile di qualsiasi altra cosa che avessi trovato. C’era una lista di vaccini prodotti da feti abortiti, e si parlava delle decisioni etiche che un genitore deve intraprendere per proteggere il bene più grande della società e per proteggere i mai-nati. Non c’era una risposta esatta, ma un insieme di dati che sarebbero serviti a riflettere sulla questione. Era pratico, sfumato, ponderato e giusto. Stavo guidando (…) e riflettei: “Quei cattolici, avevano ragione anche questa volta. Hanno sempre ragione”», Katie ricorda che «mi vennero le lacrime agli occhi, e in quel momento capii aver di ricevuto la grazia per tornare a casa, nella Chiesa Cattolica»

Anche Kathy Frein si è convertita al cattolicesimo dalla fede Battista, è accaduto ben 25 anni fa, ma solo di recente ha davvero preso la decisione di essere davvero cattolica: «Sono entrata nella Chiesa cattolica un anno dopo aver sposato mio marito, cattolico. L’ho fatto per una buona ragione, anche se potrebbe non essere stata quella giusta: volevo che nella nostra famiglia si pregasse insieme e sentivo che avrei dovuto seguire la guida spirituale di mio marito». La vera conversione però è avvenuta più avanti, a causa delle difficoltà della figlia minore nel rapporto con amici di fede protestante: «si trovava sempre più a disagio con il loro giudizio circa la fede Cattolica. Mettevano in dubbio la nostra cristianità, ed alcuni non volevano avere rapporti con noi se non per cercare di convertirci e “salvare le nostre anime”. Nostra figlia aveva molte domande e per risponderle intrapresi un “viaggio” per scoprire la verità circa la mia fede che professavo da 25 anni».  Si accorse così che «non c’è un singolo verso nella Bibbia che non supporta gli insegnamenti cattolici. Questa coesione non dovrebbe sorprendere, dato che la Bibbia fu compilata da cattolici [...]. Io voglio appartenere alla Chiesa che Cristo ha istituito, e che insegna la verità come Ges\'f9 Cristo
Katie Plato è oggi madre di tre bambini e blogger cattolica (qui il suo spazio web) ed è rimasta colpita dalle parole di un suo caro amico, anche lui neo-convertito, quando «gli raccontavo della convinzione di mia madre che la Chiesa Cattolica fosse il più grande trionfo di Satana in tutta la storia. Lui rispose: “Dev’essere o il più grande trionfo di Satana, o il più grande trionfo di Cristo. Non esiste un terreno neutrale quando si parla di Chiesa Cattolica.”». E’ la verità, commenta lei: «Lo stesso succede con le persone con le quali parlo della mia conversione; non c’è un terreno neutrale. O sono eccitati, o sono costernati». La sua storia inizia quando, frequentando con suo marito la Chiesa Battista locale, «sembrava che la chiesa fosse “buona” quando il sermone era pieno di saggezza e noi imparavamo molto, ed “inutile” quando il sermone non fosse così buono. Guardando indietro, capisco che quando si frequenta una chiesa senza liturgia, tutto si concentra sul sermone, sul pastore, e su come ci si sente durante il culto. Eravamo frustrati con noi stessi, volevamo goderci la chiesa ed adorare Dio; non volevamo essere critici. Dopo molte preghiere, decidemmo di andarcene e cercare una chiesa che ci si addicesse di più».
Da allora iniziò una lunga ricerca e numerose riflessioni, che culminò poi alla conversione cattolica. In
particolare sul valore della liturgia, dell’Eucarestia e sul problema del Sola Scriptura, uno dei principali punti di divergenza tra la teologia cattolica e la maggior parte di quelle riformate. La questione si pose nel momento in cui i due dovettero scegliere se battezzare o meno uno dei loro figli: «Cercammo nella Bibbia le risposte, ma la questione del battesimo non è chiara. La Bibbia, da sola, non era sufficiente. Il pilastro del Sola Scriptura era caduto e fummo costretti ad affidarci alla Tradizione, o alla nostra interpretazione individuale di ciò che pensavamo la Scrittura cercasse di dire». Si è quindi posto il problema del riconoscimento dell’autorità della Chiesa cattolica: «Entrambi iniziavamo a capire che stavamo ancora vivendo nel mondo protestante in cui si prende e sceglie ciò che si vuole credere e fare con la propria vita. L’individuo era ancora l’autorità». L’evento decisivo fu un episodio originale, ovvero la vaccinazione prima del parto del suo terzo figlio: «Quando digitai su google “Prospettiva cristiana sulle vaccinazioni” non ne venne fuori niente di buono. Frustrata, lo cambiai in “Prosprettiva cattolica sulle vaccinazioni.” Fui indirizzata ad un articolo della Pontificia Accademia per la Vita che mi fu estremamente utile nel considerare la moralità del vaccinare il proprio bambino. Questo fu dieci volte più utile di qualsiasi altra cosa che avessi trovato. C’era una lista di vaccini prodotti da feti abortiti, e si parlava delle decisioni etiche che un genitore deve intraprendere per proteggere il bene più grande della società e per proteggere i mai-nati. Non c’era una risposta esatta, ma un insieme di dati che sarebbero serviti a riflettere sulla questione. Era pratico, sfumato, ponderato e giusto. Stavo guidando (…) e riflettei: “Quei cattolici, avevano ragione anche questa volta. Hanno sempre ragione”», Katie ricorda che «mi vennero le lacrime agli occhi, e in quel momento capii aver di ricevuto la grazia per tornare a casa, nella Chiesa Cattolica»
Anche Kathy Frein si è convertita al cattolicesimo dalla fede Battista, è accaduto ben 25 anni fa, ma solo di recente ha davvero preso la decisione di essere davvero cattolica: «Sono entrata nella Chiesa cattolica un anno dopo aver sposato mio marito, cattolico. L’ho fatto per una buona ragione, anche se potrebbe non essere stata quella giusta: volevo che nella nostra famiglia si pregasse insieme e sentivo che avrei dovuto seguire la guida spirituale di mio marito». La vera conversione però è avvenuta più avanti, a causa delle difficoltà della figlia minore nel rapporto con amici di fede protestante: «si trovava sempre più a disagio con il loro giudizio circa la fede Cattolica. Mettevano in dubbio la nostra cristianità, ed alcuni non volevano avere rapporti con noi se non per cercare di convertirci e “salvare le nostre anime”. Nostra figlia aveva molte domande e per risponderle intrapresi un “viaggio” per scoprire la verità circa la mia fede che professavo da 25 anni».  Si accorse così che «non c’è un singolo verso nella Bibbia che non supporta gli insegnamenti cattolici. Questa coesione non dovrebbe sorprendere, dato che la Bibbia fu compilata da cattolici [...]. Io voglio appartenere alla Chiesa che Cristo ha istituito, e che insegna la verità come Ges\'f9 Cristo vuole che sia insegnata».
E Katie non ha più dubbi su questo: «Dopo aver letto gli scritti dei primi padri della Chiesa, considerando le prove nelle scritture ed esaminando la tradizione della Chiesa Cattolica, sono convinta di adorare Dio nel modo in cui Egli vuole essere adorato. La Chiesa Cattolica continua a celebrare la Messa come veniva celebrata dagli apostoli e dai primi martiri della fede. Questi uomini morirono per proclamare pubblicamente Cristo come il Signore. Lo stesso sacrificio, offerto dagli apostoli nel modo in cui Cristo lo sottolineò in Gv 6, è offerto nelle chiese Cattoliche in tutto il mondo ogni giorno di ogni anno, ed è stato offerto così per oltre 2000 anni». Ha quindi concluso la sua testimonianza spiegando «Voglio semplicemente condividere la meravigliosa “Buona Notizia” che può essere trovata nella Chiesa Cattolica. Non nego che ci siano state persone che abbiano causato problemi, ma l’insegnamento della Chiesa non è mai cambiato. È il Vangelo di Gesù Cristo che è stato proclamato per più di 2000 anni. È una fede che insegna ad arrendersi di fronte a Dio, a vivere nella Beatitudine, a perdonare ed a cercare il perdono, ad amare i nostri vicini ed a crescere in santità. Cosa può esserci di più meraviglioso? Sono pronta a dirlo al mondo e condividere la mia storia è tra i primi metodi che ho scelto».

Michele Silvi

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