Risveglio dal coma Chirurgo famoso
Manila Alfano - Gio, 11/10/2012
Per i medici il professor Alexander era clinicamente morto. Poi riaprì gli occhi. Raccontando ciò che aveva visto nel tunnel
Eben Alexander non avrebbe mai abboccato alla storia che oggi lui stesso racconta: «l'aldilà esiste e io l'ho visto». Eben, neurochirurgo ad Harvard, figlio di neurochirurgo, ha sempre creduto nella scienza e nel progresso, nella tecnologia e nella conoscenza.
Era questa la sua fede, fatta di realtà e teorie dimostrabili. Per anni è andato avanti così, dritto come un treno, certo della sua consapevolezza. Fino a quando è andato in coma e ha visto l'aldilà. Cristiano non praticante, Alexander ha scritto un libro intitolato significativamente «Proof of Heaven» («La prova del paradiso», che uscirà il 23 ottobre), e ha raccontato tutto in un articolo di copertina di «Newsweek»: dopo aver contratto una rara forma di meningite batterica, è finito in coma per 7 giorni. Spiega, il dottor Eban «Quel particolare tipo di coma ha spento la parte umana del mio cervello, la neocorteccia. I batteri dell'E.coli erano entrati nel mio fluido cerebrospinale e stavano mangiando il mio cervello». Poi, il neurochirurgo lascia posto all'uomo e continua: «sono stato in un luogo incommensurabilmente più in alto delle nuvole, popolato di esseri trasparenti e scintillanti. L'esperienza che ho vissuto è stata così profonda che mi ha dato una ragione scientifica per credere che esista una coscienza dopo la morte».

«In quei giorni ho visitato un regno fatto di nuvole, entità superiori, mentre un vento divino mi diceva che ero amato e adorato, per sempre. Un lunghissimo viaggio, incalcolabilmente positivo». Oggi la vita del dottor Eban Alexander è cambiata radicalmente. In corsia incrocia sguardi di colleghi increduli che lo guardano con misto commiserazione. Le cose vanno molto meglio in chiesa, dove «vede tutto con occhi nuovi, sentendo di nuovo l'amore universale del suo viaggio attraverso le finestre di vetro colorato, le note basse dell'organo, i dipinti di Gesù». Ha un progetto: «Chiamare a raccolta gli altri scienziati per dipingere una nuova immagine della realtà, che è un universo in evoluzione e multidimensionale, con al centro un Dio onnisciente».
Nella comunità scientifica, non mancano le critiche all'articolo di Alexander, che racconta di aver «volato su ali di farfalla». Questo viaggio dal sapore esoterico deve essere considerato secondoi medici, esattamente come gli altri: racconti fantastici. Per i medici che a raccontarlo sia un neurochirurgo, non fa molta differenza. Loro restano della stessa opinione di sempre e non si lasciano impressionare. L'aldilà è frutto di immaginazione. E comunque non c'è prova. Come tutti, anche Alexander è condizionato involontariamente dall'immagine del paradiso che ci è stata dipinta da libri, quadri, immagini televisione, catechismi, musica sacra e profana. Insomma, nessuno cambia idea.
fonte: http://www.ilgiornale.it/news/interni/chirurgo-uscito-coma-vi-spiego-com-laldil-845528.html