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Quaccheri eresie e dottrina

Gruppi eretici e dottrine
I QUACCHERI

George Fox  (1624-1691), apprendista calzolaio, inizia la sua predicazione nel 1649  in Inghilterra, in un'epoca ricca di nuovi fermenti religiosi. Propone una dottrina radicale della "luce interiore" che attira numerosi seguaci. Fox li chiama "Friends" (Amici, da Gv  15, 15); il termine "quaccheri" (dal verbo to quake, "tremare") deriva, secondo alcuni, dal tremito mistico che scuote i seguaci di Fox durante le loro riunioni; secondo  altri sarebbe stato usato per la prima volta da un magistrato al quale  Fox aveva detto che anche per i giudici era venuto il tempo di "tremare  di fronte al Signore". I primi quaccheri predicano – in virtù della "luce interiore"  ugualmente concessa a ogni uomo – un ideale sociale egualitario,  tradotto in gesti come il rifiuto di togliere il cappello di fronte alle  autorità e del giuramento, la sobrietà negli abiti, il divieto del teatro e di altri divertimenti "pagani".  Nelle loro prime riunioni escludono qualunque forma di predicazione,  rituale o sacramento: attendono semplicemente, in silenzio,  l'ispirazione di Dio, che potrà spingere qualcuno a prendere la parola  (o in occasioni più rare a manifestazioni mistiche come i famosi  "tremiti" o simili), ma potrà anche non manifestarsi affatto.

Come conseguenza del loro atteggiamento anti-autoritario  i quaccheri sono severamente perseguitati, particolarmente nel periodo  della restaurazione Stuart, e circa tredicimila sono imprigionati. Il  quaccherismo sopravvive anche grazie all'elaborazione teologica di  Robert Barclay (1648-1690) e alla conversione dell'aristocratico William  Penn (1644-1718), figlio di un ammiraglio inglese e futuro fondatore  della colonia chiamata, dal suo nome, Pennsylvania, che dal 1682  accoglie numerosi quaccheri che lasciano l'Inghilterra. Sembra che  l'esodo sia di proporzioni tali da fare dei quaccheri nell'anno 1700 la  prima denominazione religiosa del Nuovo Mondo.

In seguito,  declinano sia il loro numero sia il potere politico che avevano  acquisito, a causa dell'ostinato rifiuto di favorire, anche  indirettamente, qualunque iniziativa militare, pure se meramente  difensiva. Secondo alcuni autori l'influenza del quietismo cattolico  (che incitava a "far tacere" le proprie personali ispirazioni,  attendendo ogni cosa da Dio) avrebbe esercitato un'influenza negativa  sulla crescita del movimento. Nell'Ottocento i quaccheri patiscono  dapprima uno scisma liberale (gli hicksiti), quindi – come reazione –  uno scisma conservatore (i wilburiti). Diminuiscono di numero negli  Stati Uniti (cui daranno peraltro due presidenti, Herbert Hoover –  1874-1964 – e Richard Nixon, 1913-1994), ma – tra l'Ottocento e il  Novecento – lanciano con successo un'opera missionaria, e secondo alcune  statistiche il gruppo locale (meeting) più numeroso sarebbe oggi quello  dell'Africa Orientale.

Il meeting mensile, la riunione  fondamentale di culto (silenzioso, secondo lo schema di Fox, nelle  congregazioni più tradizionali; più vicino al normale culto protestante  in altre) è l'elemento fondamentale che tiene uniti i quaccheri. Accanto  al meeting mensile, quello trimestrale riunisce più congregazioni di  una medesima area geografica e il meeting annuale riunisce tutti i  quaccheri di una determinata denominazione o zona. Benché negli anni si  sia assistito a un inevitabile processo di istituzionalizzazione, la  dottrina della "luce interiore" fa ancora sì che ogni uomo, donna e  anche bambino sia libero di prendere la parola in qualunque meeting. Se è  vero che alcune congregazioni hanno introdotto "ministri" a tempo  pieno, il principio fondamentale è quello che "tutti i fedeli sono  ministri". I meeting annuali eleggono uffici e commissioni, che hanno un  significato di servizio più che di gerarchia e dove le cariche sono  soggette a rotazione. Nonostante le loro peculiarità indubbiamente  originali, i quaccheri sono impegnati nel movimento ecumenico e lo  United Meeting partecipa al Consiglio Mondiale (o Ecumenico) delle  Chiese.

In Italia l'attività dei quaccheri non è mai stata  particolarmente rilevante. Per diversi anni vi è stata una presenza di  simpatizzanti ("Amici degli Amici", o "Amici dei Quaccheri"), che hanno  avuto come coordinatore nazionale fino al 1994 Davide Melodia. L'attuale  gruppo di Bologna – che pubblica anche Lettera Quacchera – nasce da un  documento, "La nostra Via", sottoscritto da un gruppo di "Amici degli  Amici" nel settembre 1998, e celebra ora gli incontri silenziosi due  volte al mese presso una libreria bolognese.

Il primo articolo di  fede dei quaccheri recita che "la vera religione consiste nell'incontro  personale con Dio più che nel rito e nelle cerimonie". Il centro  della dottrina quacchera è la "luce interiore" (inner light) che da Gesù  Cristo attraverso lo Spirito Santo raggiunge direttamente ogni uomo in  ogni tempo.  Secondo Barclay, per ogni persona c'è un dies visitationis in cui è  "visitato" da Dio e si accorge di avere in sé la "luce interiore". Da  quel momento la "luce" guida i passi di ciascuno, spingendolo al bene.  La Scrittura non è inutile, ma è sottoposta alla "luce interiore", dalla  cui fonte è oggettivamente scaturita e grazie alla quale ogni uomo è  soggettivamente in grado di farne applicazione a se stesso. Non è la  Scrittura il criterio di controllo dei suggerimenti della "luce  interiore", ma è invece la "luce interiore" che è il criterio di  interpretazione della Scrittura.

Trasformato  dallo "Spirito interiore", il quacchero ha formato Cristo in se stesso,  ma deve essere fedele a questa "nuova nascita" attraverso un  comportamento coerente, le buone opere, l'impegno per la giustizia e per  la pace. I quaccheri riconoscono un "battesimo interiore dello  Spirito" e un'eucaristia "interiore" come partecipazione intima  dell'uomo al Corpo Celeste di Cristo: entrambi non richiedono segni  esteriori, e anzi questi sono considerati sostanzialmente inutili.  Originariamente, i quaccheri rifiutavano anche qualunque forma di  magistero e di ministero professionale.  Oggi numerosi gruppi adottano il "culto programmato" guidato da un  ministro (spesso non a tempo pieno), con un uso maggiore della Bibbia.  Il quacchero crede tuttavia fermamente che "lo Spirito soffia dove  vuole", e che la sua vita spirituale è guidata dalla "luce interiore",  non da un'autorità esteriore o da un pastore.

B.: Sulle origini:  Hugh Barbour - Arthur O. Roberts, Early Quaker Writings, 1650-1700,  William B. Eerdmans Publishing Company, Grand Rapids (Michigan) 1973;  Phyllis Mack, Visionary Women. Estatic Prophecy in Seventeent-Century  England, University of California Press, Berkeley - Los Angeles - Londra  1994; e Larry H. Ingle, First Among Friends. George Fox and the  Creation of Quakerism, Oxford University Press, New York - Oxford 1996;  sugli sviluppi: Leonard S. Kenworthy, Quakerism, Prinit Press, Durbin  (Indiana) 1981; sulla spiritualità, Douglas V. Steere (a cura di),  Quaker Spirituality. Selected Writings, Paulist Press, New York - Ramsey  - Toronto 1984; e in prospettiva fenomenologica, Édouard Dommen, Les  quakers, Cerf Fides, Parigi - Montréal 1990. In italiano, si vedano:  John Sykes, Storia dei Quaccheri, trad. it., Sansoni, Firenze 1966;  Giorgio Vola, I Quaccheri, Claudiana, Torino 1980; e George Fox - John  Woolman e altri, La Società degli Amici. Il pensiero dei Quaccheri da  Fox (1624-1691) e Kelly (1883-1941), trad. it. a cura di Pier Cesare  Bori e Massimo Lollini, Linea d'Ombra, Milano 1984.

fonte: Enciclopedia delle religioni CESNUR
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