Pentecostali Antitrinitari eresia dottrina modalisti - Cristiani Cattolici: Pentecostali Apologetica Cattolica Studi biblici

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Pentecostali Antitrinitari eresia dottrina modalisti

Gruppi eretici e dottrine
I PENTECOSTALI (Gesù Solo)
anti-trinitari
I Gesù Solo – Pentecostali modalisti

Ecco  cosa produce la libera interpretazione biblica adottata dai vari gruppi  protestanti, che amano farsi chiamare semplicemente "cristiani", ognuno  predica quello che vuole, avendo la sfacciataggine e la presunzione di  farlo dire alla Bibbia.
Ognuno di questi eretici dice e assicura i  propri fedeli che è guidato dallo Spirito Santo, come si faccia poi a  insegnare dottrine diverse, addirittura abolendo la Santa Trinità di cui  lo Spirito Santo fa parte, non si capisce.
Purtroppo molti credono a questi predicatori.

Le Assemblee di Dio nascono  avendo già al loro interno i semi di un possibile scisma. Un certo  numero di dirigenti delle Assemblee di Dio nascenti condivide la tesi  del predicatore pentecostale canadese Robert Edward McAlister  (1880-1953) secondo cui è sbagliato battezzare "nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo". In realtà - afferma McAlister - le Scritture insegnano piuttosto a battezzare soltanto "nel nome di Gesù Cristo" secondo Atti 2, 38. Sulla base di questa osservazione McAlister e i suoi sostenitori pervengono a rifiutare la nozione stessa di Trinità:  Gesù Cristo è piuttosto lo stesso Dio Padre e creatore, e lo Spirito  Santo è Gesù Cristo considerato nel Suo potere di consolatore e  santificatore dei fedeli.
Il movimento oneness ("dell'unità") è chiamato dai suoi avversari "unitariano" (unitarian), con riferimento all'eresia - che ha attraversato più volte la storia del cristianesimo - che nega la Trinità e la divinità di Gesù Cristo. In realtà nulla può essere più lontano dai pentecostali oneness di una negazione della divinità di Gesù Cristo. È al contrario proprio per esaltare la divinità di Gesù Cristo che i pentecostali oneness arrivano alla negazione della Trinità,  in chiave non unitariana ma modalista. Il modalismo del II e III secolo  credeva in tre manifestazioni o "modalità" di Dio, come Padre nella  creazione e nella legislazione, come Figlio nella redenzione, come  Spirito Santo nell'opera di santificazione, e non va confuso con  l'arianesimo. Edith L. Blumhofer, ha mostrato che la sconfitta dei  pentecostali oneness  all'interno delle Assemblee di Dio negli anni immediatamente successivi  alla loro formazione non era affatto scontata. Frank J. Ewart  (1876-1947), il ministro di origine australiana che guida la fazione oneness all'interno delle Assemblee di Dio, è uno dei leader  più popolari della denominazione nascente, ed era stato in rapporti  particolarmente stretti con Durham, la cui memoria era venerata  all'interno del pentecostalismo "battista". Altri leader - pur non accettando la posizione oneness  - condividono ancora meno l'idea che le Assemblee di Dio debbano  escludere qualcuno per ragioni di carattere dottrinale o teologico. La  dottrina e la teologia sono infatti il segno distintivo delle  denominazioni, e si deve impedire - secondo costoro - che le Assemblee  di Dio si trasformino in una denominazione.

Ai nemici del movimento oneness  occorre quindi una buona dose di abilità politica per far votare nel  1916, nella quarta convocazione annuale delle Assemblee di Dio, tenuta a  St. Louis, una risoluzione che vincola gli aderenti a un credo  trinitario. Questo passo - che porta all'esclusione dalle Assemblee di  Dio di Ewart e di altri importanti dirigenti - è considerato dalla  Blumhofer come un passo decisivo per la trasformazione delle Assemblee  di Dio da struttura di servizio per un network in denominazione. Quanto ai pentecostali oneness, non rimane loro che organizzarsi in strutture diverse, che imitano le Assemblee di Dio nel percorrere la strada da network a denominazioni. Divisi in un centinaio di denominazioni grandi e piccole, i pentecostali oneness  o modalisti sono nel mondo oltre cinque milioni. Considerati insieme i  protagonisti e le vittime di una "aberrazione" eretica da molti altri  pentecostali, da un'altra prospettiva i loro fedeli debbono essere  compresi come parte integrante del mondo pentecostale di cui condividono  tutti i motivi teologici e sociologici principali, esclusa la Trinità  ma compresa una forte enfasi sulla divinità di Gesù Cristo e sul Suo  ruolo di salvatore e redentore. Tre grandi correnti sono presenti in  Italia: le Assemblee Pentecostali del Mondo, la United Pentecostal Church International (Chiesa Unita Pentecostale Internazionale), l'Assemblea Apostolica della Fede in Cristo Gesù in Italia, oltre ad alcune Chiese indipendenti.

"Ma  quando sarà venuto il Consolatore che io vi manderò da parte del Padre,  lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli testimonierà di  me"15:26 corrente  che fa capo a William Marrion Branham è quella stessa che è più  conosciuta col nome di "Gesù solo"; ma è chiamata anche "Unità" o "Nuova  Stirpe". Branham nacque il 6 aprile 1909 a Birksville, nel Kentucky,  Stati Uniti, da una famiglia non credente e poverissima. Suo padre era  boscaiolo; sua madre, mezzo indiana, aveva 15 anni. Tutta la sua vita fu  immersa nel soprannaturale: sua madre era una visionaria e lui stesso  ebbe visioni, secondo le sue stesse parole, fin dall'età di due anni. Ne  ebbe più di centomila, cioè qualcosa come cinque o sei visioni al  giorno per 50 anni. A sette anni ebbe una visione in cui un angelo gli  parlò. "Da allora", dice, "avevo sempre la sensazione che qualcuno  stesse accanto a me, cercando di parlarmi, soprattutto quando ero solo".  convertì verso i 20 anni, entrò nel ministerio e per qualche tempo si  prese cura di una comunità battista. Poi, nella cornice di un evento che  lo lasciò scosso ed abbattuto, ebbe una visione che mutò il corso del  suo ministerio.

Ma lasciamo parlare lui stesso: "Era il 7 maggio 1946.  Mentre camminavo intorno alla casa e passavo sotto un acero, mi parve  che la cima dell'albero venisse violentemente scossa e ne scese un gran  vento. I miei accorsero. Spaventata, mia moglie domandò che cosa era  successo. Provando a riprendere possesso di me stesso, mi sedetti in  terra e dissi loro che era venuto il momento della crisi... trascorsi il  pomeriggio in un luogo nascosto, lessi la mia Bibbia e pregai  intensamente, mi pareva che l'anima mia si separasse dal corpo. Verso le  11 cessai di pregare e, ad un tratto, scorsi una luce tremolante nella  stanza... poi venendo verso di me vidi nella luce due piedi d'uomo...  poi vidi l'uomo stesso... accorgendosi del mio spavento cominciò a  parlare". Quell'uomo, annunciandosi come proveniente da parte di Dio,  gli promise il "dono di guarigione" e gli annunciò che nessuna malattia,  "neppure il cancro" avrebbe resistito alle sue preghiere. E continua:  "M'insegnò quindi come scoprire le malattie dalle vibrazioni delle  mani". allora la popolarità di W. Branham si estese a tutto il mondo, le  sue campagne furono seguite da migliaia e migliaia di persone,  centinaia di guarigioni avvenivano nel corso delle riunioni. Durante il  giorno, Branham vedeva i miracoli che si sarebbero verificati la sera e  discerneva, anche, la vita e il passato dei malati. Gli capitava di  descrivere certe persone sedute nella sala, rivelando la loro malattia e  la loro vita e annunziando che sarebbero stati guariti. Diverse volte  in presenza di malati desiderosi di essere guariti, chiedeva: Avete  sempre la stessa fiducia in me?

M. Branham è idolatrato dai suoi  seguaci, i quali dicono che è l'Elia che doveva venire, il Giovanni  Battista che deve annunciare la seconda venuta di Gesù, il profeta  mandato da Dio a questa generazione. Ma è opportuno chiedersi,  innanzitutto: da dove provenivano i suoi doni? Da un talento naturale? È  possibile, ma ciò non spiega i suoi autentici miracoli. Da Dio? Per  rispondere di sì bisognerebbe ammettere che Dio abbia completamente  cambiato la Sua rivelazione, che la Bibbia non sia più la nostra norma  di guida e che tutte le fantasie siano possibili nel nome della fede. Da  una certa debolezza? È possibile, lo stile inconsueto delle sue  predicazioni e certi suoi comportamenti potrebbero farcelo pensare. O  provengono da capacità medianiche? È proprio questa la sola spiegazione:  egli era un potente medium. possedeva capacità medianiche eccezionali  già prima della sua conversione. La sua conversione probabilmente fu  autentica, ma non lo liberò mai da questa capacità e, disgraziatamente,  quelli che lo attorniavano considerarono tali sue capacità come carismi  di Dio. Questo non solo non aiutò lui a liberarsi, ma irretì molti altri  nella stessa seduzione. Leggendo la storia di quest'uomo, sembra di  udire le parole di Gesù: "Sorgeranno infatti falsi cristi e falsi  profeti e faranno segni e prodigi da sedurre, se fosse possibile, anche  gli eletti (Marco 13:22)". Branham era un falso profeta, poiché accanto  ai suoi prodigiosi miracoli proponeva un altro Evangelo: è questo il  dramma. (1)

DOTTRINE
Gli scritti di Branham sono un miscuglio  continuo, ininterrotto, di errori e mezze verità. La consuetudine di  mettere in evidenza prima certe verità è una caratteristica costante dei  movimenti settari; così facendo, addormentano la vigilanza del lettore,  sì da fargli ammettere in un secondo momento il falso. L'eresia di  Branham è sottilissima: dice di credere a tutta la Bibbia, al Padre, al  Figlio, allo Spirito Santo e a tante altre dottrine bibliche, ma poi  queste dichiarazioni sottintendono delle realtà diverse da quelle  insegnate dalla Parola.

Bibbia.

A  prima vista si direbbe che Branham e i suoi seguaci si rifanno  costantemente alla Bibbia. Ogni affermazione, anche la più inverosimile,  è corredata da versetti biblici e in un suo scritto W. Branham afferma:  "Chiunque contraddice o falsifica una verità della Bibbia, ne trae un  rapporto o un'interpretazione particolare, si separa da Dio, perde il  senso dell'equilibrio e dell'armonia delle Scritture" (W. M. Branham  senza titoloedito da E. Frank, p. 5). Ma, come è nello stile di Branham,  la contraddizione è di prammatica, infatti in un altro scritto afferma:  "... si tratta invece di una grande fame della Parola di Dio.  L'alimento di cui dovete far provvigione sono i nostri magnetofoni sui  quali è riportata e trasmessa di nuovo la Parola..." (W. M. Branham  citato da E. Frank in Parola di Dio dimora in eterno, p. 18). I messaggi  del profeta sarebbero dunque, un valido sostituto della Bibbia, come  molte altre volte egli afferma su libri o messaggi registrati. sappiamo  dalla Parola di Dio che l'unico Interprete infallibile è lo Spirito  Santo (Giovanni 16:13). Nessun uomo può sostituirsi a Lui; nessun uomo,  per quanto spirituale, può arrogarsi il diritto di essere il surrogato  della Bibbia. Non dimentichiamo gli avvertimenti di Apocalisse a quanti  ardiscono aggiungere o togliere alla Scrittura (Apocalisse 22:18,19).

Spirito Santo. Branham  e i suoi seguaci di oggi, i "Gesù solo," commettono lo stesso errore di  alcuni ambienti pentecostali: credono che il battesimo nello Spirito  Santo sia necessario alla salvezza. Secondo l'insegnamento di Branham,  il credente realizza la nuova nascita solo nel momento in cui riceve il  battesimo nello Spirito Santo.
È ovvio che tale affermazione  contraddice tutto l'insegnamento neotestamentario, poiché il Nuovo  Testamento fa una netta distinzione fra la nuova nascita ed il battesimo  nello Spirito Santo. La prima è l'esperienza nella quale si riceve lo  Spirito Santo e si nasce a nuova vita (Giovanni 20:22), lo Spirito Santo  viene a dimorare nel credente e compie l'opera di rigenerazione  (Giovanni 3:5); il battesimo nello Spirito Santo è, invece, il  riempimento del credente da parte della Spirito Santo (Atti 2:4). La  dimora dello Spirito Santo nel credente è garanzia di salvezza eterna  (Romani 8:9), il battesimo nello Spirito Santo è garanzia di un servizio  cristiano potente ed efficace (Atti 1:8). crediamo che il battesimo  nello Spirito Santo sia una parte della nostra salvezza, così come la  guarigione divina; ma mentre è una grande benedizione, non si può  etichettare come un requisito per la salvezza stessa. Infatti c'è  differenza tra ciò che ci è richiesto per essere salvati (cioè credere  in Gesù), e le benedizioni che riceviamo quando siamo stati salvati. Il  battesimo nello Spirito Santo non è dato come mezzo di salvezza, ma come  conseguenza della salvezza e la Parola di Dio specifica chiaramente che  il battesimo nello Spirito Santo è un dono ricevuto dopo la salvezza;  mentre non c'è nemmeno un passo che dica che uno deve essere battezzato  nello Spirito Santo e parlare in lingue per essere salvato.

Trinità. La  dottrina della Trinità viene attaccata violentemente da Branham e dai  suoi seguaci, basti per tutte la citazione seguente: "Ed essi chiamano  questa la Trinità? Colui che troverà questa parola nella Bibbia venga a  mostrarmelo! Provate a trovare il termine "trinità" nella Bibbia! Non si  trova, non esiste" (W. Branham Rivelazione di Gesù Cristo,p. 24).  Secondo questa setta le tre Persone della Trinità non sono che tre  diverse manifestazioni, tre modi di essere di un'unica Persona, che è  Gesù Cristo: Cristo è il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Da qui il  nome dato ai seguaci di Branham, "Gesù solo". fatto che la Bibbia non  usi mai la parola Trinità non è una ragione valida per negare una realtà che appare, con chiara evidenza, da tutta la Bibbia. Infatti la parola Trinità  è  stata adottata, dalla chiesa dei primi secoli, proprio per esprimere  questa verità attestata dalla Parola di Dio. La teoria che nega la  Trinità di Dio non è nuova sotto il sole, è antica di molti secoli già  nel 215 Sabellio affermava che il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo  erano tre diverse manifestazioni dell'unico Dio, non tre Persone  distinte della stessa sostanza divina. Sabellio fu scomunicato e la sua  eresia prese il nome di sabellianesimo o modalismo. Bibbia stabilisce  una netta distinzione fra le tre Persone divine; basta leggere Matteo  3:16,17; 28:19; Giovanni 14:06,17,26; 15:26; 2 Corinzi 13:13; Galati  4:6, Efesini 2:18; 2 Tessalonicesi 3:5; 1 Pietro 1:2; Efesini 1:3,13;  Ebrei 9:14. In Giovanni 1:1 ed in Ebrei 1:8 è inequivocabile che Cristo e  il Padre non sono la stessa Persona. In versetti come Giovanni 15:26 o  Matteo 3:16,17, un'interpretazione in senso modalista renderebbe assurdo  e privo di senso il brano; la stessa cosa avverrebbe per la preghiera  di Gesù nel Getsemani e la pronta risposta del Padre (Giovanni 12:28). E  che cosa sarebbe la preghiera sacerdotale di Gesù (Giovanni 17), se il  Padre e il Figlio fossero la stessa Persona?

battesimo nel solo nome di Gesù. Secondo  Branham l'unico battesimo valido è quello nel nome di Gesù; infatti  molti credenti evangelici che hanno aderito alla setta dei "Gesù solo",  hanno dovuto rifare il battesimo in acqua secondo la formula di Branham.  Questo uso, a prima vista stravagante, deriva direttamente dalla  perniciosa eresia che abbiamo visto sulla natura di Gesù e sulla  Trinità; si appoggia su alcuni versetti del libro degli Atti, nei quali  si parla di battesimo nel nome del Signor Gesù (Atti 2:38; 10:48; 19:5).  
È evidente, dalla lettura del contesto neotestamentario, che i  primi credenti credevano in un Dio Unico nella sostanza e Trino nelle  Persone. L'espressione "battezzare nel nome di Gesù" non significa che  quei credenti usavano questa formula: quelle parole vanno viste soltanto  come una definizone di un rito, servono solo a identificare il  battesimo cristiano. Ed ecco uno studio del problema in prospettiva  esegetica, che servirà a chiarire l'argomento. capire in quale senso  Atti 2:38, 10:48 e 19:5 usano la frase in questione, occorre scoprire la  giusta interpretazionedella parola Il termine greco nella Scrittura  sottintende: autorità, rango, carattere, maesta, potenza e tutto quello  che un nome può esprimere.

L'espressione graca tradotta "nel nome" può  essere tradotta nei modi seguenti:
"con l'autorità di...":  riceve un cotal fanciullo nel nome Mio, riceve me(Matteo 18:15)  significa che chiunque accoglie un fanciullo sulla base dell'autorità di  Gesù, riceve Lui."Nella potenza di...": anche i demoni ci son sottoposti nel Tuo nome(Luca 10:17), cioè nella potenza del Tuo nome."Sulla confessione di...": allora... Saulo... predicava con franchezza nel nome del Signore(Atti 9:28), cioè riconoscendo o confessando il Signore."In riconoscimento della maestà di...": due o tre son raunati nel nome Mio...(Matteo 18:20), cioè riconoscendo la maestà di Gesù."Nell'identificarsi con...":  siete vituperati per il nome di Cristo beati voi...perché vi  identificate con Cristo. meglio comprendere i testi che parlano del  battesimo nel nome di Gesù, si noti ancora il significato delle  preposizioni greche ìed , usate rispettivamente in Atti 2:38 e Atti 19:5. La preposizione ìsignifica  , sopra, in vista di, in direzione di, quanto ae la preposizione può  tradursi , verso, con l'idea di direzione. Dunque Atti 2:38 potrebbe  essere tradotto anche: ciascuno di voi sia battezzato "a causa della fede in Gesù"oppure relazione alla vostra fede in Gesù"o ancora più semplicemente "sulla confessione della vostra fede in Gesù".capitolo  3 degli Atti leggiamo della guarigione dello zoppo: da questo episodio  si comprende il valore e il significato delle parole "nel nome di Gesù".  L'apostolo Pietro pronuncia quest'espressione per la guarigione dello  zoppo: "Nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, cammina!", ma  immediatamente spiega che non è una formula magica, infatti precisa:  L'Iddio dei nostri padri ha glorificato il Suo Servitore Gesù (...).

E  per la fede nel Suo nome, il Suo nome ha affermato quest'uomo che vedete  e conoscete (Atti 3:6, 12-16). "E per la fede nel Suo nome": non basta  pronunciare semplicemente il nome di Gesù, occorre avere fede in Lui; ed  essere battezzati nel suo nome significa appunto confessare tale fede  in Lui. 'ulteriore prova che l'espressione "nel nome di Gesù" non  costituiva una formula battesimale è data dal fatto che, nel libro degli  Atti, questa espressione appare con delle varianti: in Atti 2:38 e  10:48 troviamo "nel nome di Gesù Cristo,  mentre in Atti 8:16 e 19:5 l'espressione diventa nome del Signor  Gesù.Sarebbe assurdo che nella chiesa dell'era apostolica fossero in uso  due diverse formule battesimali, o perfino tre se si pensa, com'è  logico pensare, che forse alcuni usavano la formula trinitaria. quanto  abbiamo visto, è chiaro che nel libro degli Atti non si vuole dare la  formula battesimale, si vuole soltanto identificare il battesimo  cristiano e distinguerlo da altri battesimi praticati presso i Giudei.  Al contrario, le parole di Gesù in Matteo 28:19 sono chiaramente una  formula prescritta dal Maestro. Esse contengono e riassumono il pensiero  e il linguaggio sparso in tutto il Nuovo Testamento, riguardante la  natura Trina di Dio; Gesù voleva il loro uso come formula per il  battesimo, perché erano intese a stabilire la dottrina della Trinità.  Chi pratica il battesimo con la formula trinitaria obbedisce ad un  esplicito comando del Signore.

'inferno.Al pari di altre  sette finora esaminate, Branham nega l'esistenza della perdizione  eterna. Il suo insegnamento si snoda lungo tre principi. Primo, vi è  differenza di significato tra "eterno" e "sempiterno" - sulla base di  quali criteri non ci è dato di capire - per la qual cosa le pene non  sono sempiterne. Secondo, l'eternità è solo per i credenti, mentre il  diavolo e i suoi angeli periranno dopo lunghi tormenti. Terzo, con loro  periranno le anime dei perduti. Quindi Branham crede nell'annientamento  dei perduti, come i Testimoni di Geova o i seguaci di Armstrong. Ecco  come si esprime al riguardo: "Queste anime vi saranno tormentate a  cagione delle loro opere per dieci milioni di anni! Non so cosa "in  sempiterno" possa significare agli occhi di Dio. Può essere un breve  tempo, un milione di anni o dieci milioni di anni, ma il momento verrà  in cui queste anime non saranno più" (W. Branham Rivelazione di Gesù  Cristo, n. 4 p. 39). ù, in un'affermazione famosa riportata dal Vangelo  di Marco, rivela che il fuoco sarà inestinguibile (Marco 9:45,46). Le  pene sono eterne per il diavolo, per i suoi seguaci e per le anime dei  perduti (Apocalisse 20:10,15). Come esiste la vita eterna, fatta di  gioia dinanzi alla presenza di Dio, esiste la morte eterna, che non è  l'annichilimento, la distruzione dell'anima, ma un'esistenza senza fine  vissuta nell'infamia (Daniele 12:2) (2).

si può non dissentire  fortemente da quanti, pur definendosi pentecostali, disconoscono le  dottrine fondamentali della Bibbia. Certo i credenti dell'era apostolica  non erano modalisti, né praticavano alcuna delle dottrine insegnate da  Branham. nel 1913 questo Movimento sorse, negli Stati Uniti, si registrò  una separazione dolorosa, ma necessaria. La lezione che come credenti  dobbiamo apprendere dall'esperienza dei "Gesù solo", si può riassumere  nelle parole dell'apostolo Paolo: "... perché bisogna che ci sian fra  voi anche delle sette, affinché quelli che sono approvati, siano  manifesti fra voi" (1 Corinzi 11:19). Branham, con i suoi presunti  miracoli e manifestazioni potenti, ha sedotto molte persone, ma non sono  certo questi avvenimenti eccezionali che provano la verità biblica;  anzi, avviene proprio il contrario.
È dunque fondamentale che i  credenti nati di nuovo si attengano fermamente alla Parola di Dio,  pronti a riconoscere l'albero dai suoi frutti. E questi frutti non  devono essere le potenti operazioni, ma la fedeltà alla Parola di Dio:  non devono essere le potenti operazioni ad avvalorare il messaggio, ma  sempre e solo l'autorevole Parola di Dio. In un momento storico di  grande confusione, nel quale ogni eresia e dottrina sembrano ormai  consumate, è necessario vigilare. Ricordiamoci che i falsi predicatori e  i falsi profeti non verrano a dirci che sono falsi; è compito nostro,  con l'aiuto del Signore, esaminare e valutare ogni cosa alla luce della  Parola di Dio, per continuare il nostro cammino sulla via della fedeltà  alla Bibbia, con sobrietà e con santificazione.
(1) Le notizie  riportate sulla vita di W. M. Branham provengono, in prevalenza, dagli  appunti tratti da manoscritti del fr. J. J. Meyla.(2) Le citazioni dei  testi di Branham sono tratte dall'edizione francese "Lumière sur le  Branhamisme", di Christian Pette.
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