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Incenso significato offerta catechesi idolatria

Confutazioni al Protestantesimo

L'incenso nella Bibbia

Per quanto riguarda la liturgia dell'Antico Testamento, Mosè riceve dal Signore l’ordine di costruire un altare speciale riservato all’incenso per il culto divino:

Farai un altare sul quale bruciare l’incenso: lo farai di legno di acacia (...). Rivestirai d’oro puro il suo piano, i suoi lati, i suoi corni e gli farai intorno un bordo d’oro (...). Porrai l’altare davanti al velo che nasconde l’arca della Testimonianza, di fronte al coperchio che è sopra la testimonianza, dove io ti darò convegno. Aronne brucerà su di esso l’incenso aromatico: lo brucerà ogni mattina quando riordinerà le lampade e lo brucerà anche al tramonto, quando Aronne riempirà le lampade: incenso perenne davanti al Signore per le vostre generazioni (...). È cosa santissima per il Signore” (Es 30,1-10).

L’incenso, veniva posto anche sopra le oblazioni bruciate sull’altare come memoriale: “profumo soave per il Signore” (cfr. Lv 2).


Più tardi, nel Tempio di Gerusalemme, nella ricorrenza annuale dell'Espiazione (Yom Kippur), il sommo sacerdote, oltrepassava il velo del Tempio ed entrava con l’incensiere nel Santo dei Santi, per bruciarvi “due manciate di incenso odoroso polverizzato”, allora, una nube densa e profumata, avvolgeva ogni parte del luogo santissimo in cui era custodita l’Arca dell’Alleanza (cfr. Lv 16,12-13).

In Israele, si incensavano le persone, gli oggetti, e i luoghi riservati al culto del Dio Unico. Tutti coloro che partecipavano al culto divino, erano invitati ad effondere un soave profumo spirituale: “Ascoltate, figli santi...Come incenso spandete un buon profumo” (Sir 39,13-14).

L’incenso, legato al culto degli Israeliti, sarà più tardi presente, con la sua ricca valenza simbolica, anche nella liturgia cristiana, soprattutto nelle Chiese d'Oriente.
Nel Vangelo di Matteo, viene descritto l’omaggio fatto a Gesù da alcuni personaggi misteriosi: i Magi. Costoro, giungendo dalle lontane terre di oriente per incontrare il “re dei Giudei”, gli offrono in dono, con l’oro e la mirra, anche l’odoroso incenso, custodito in scrigni preziosi (Cfr Mt 2,11).

La Chiesa antica

Nel IV secolo (epoca d'oro dei liturgisti), la famosa pellegrina Egeria, così descriveva una liturgia svoltasi nel Santo Sepolcro di Gerusalemme: “Quando si sono cantati questi tre salmi e fatte queste tre orazioni, ecco che vengono portati dei turiboli all’interno della grotta dell’Anastasi, perché tutta la basilica dell’Anastasi si riempia di profumi”. [Diario di Viaggio, 24,10]
La solenne incensazione del luogo da cui Cristo è risorto precedeva la lettura, da parte del vescovo, del Vangelo della risurrezione. L’uso dell’incenso nel Santo Sepolcro, ripropone l’immagine delle donne che portarono oli aromatici per imbalsamare il corpo del Signore e trovarono invece l’angelo che ne annunciava la gloriosa risurrezione (Cfr Mc 1,6).
Secondo San Paolo, tutti i cristiani, con la loro testimonianza di fede, spandono nel mondo il profumo di Cristo che si è offerto al Padre “in sacrificio di soave odore”(Cfr 2Cor 2,14-16; Ef 5,2).

Testo preso da: L'uso dell'incenso nella liturgia: significato teologico & modalità pratiche http://www.cantualeantonianum.com/2009/09/luso-dellincenso-nella-liturgia.html#ixzz3X5hyyCZm
http://www.cantualeantonianum.com


Durante le funzioni della chiesa, il sacerdote brucia incenso in un turibolo, che è un vaso di metallo sospeso su tre catene di circa mezzo metro di lunghezza, e provvisto di un coperchio per regolare la combustione di un piccolo disco di carbone ivi collocati. Sulle catene vi sono dodici piccoli campanelli, a significare la voce dei dodici discepoli del nostro Signore. [1] Grani di incenso sono posti sul carbone ardente.

L'incenso è un materiale utilizzato per produrre una fragranza quando viene bruciato. Si tratta di una miscela di spezie e resine bruciate durante i riti religiosi per produrre un fumo fragrante. Questi grani di resine sono ottenuti da alberi di paesi orientali e tropicali.

Il prete pone incenso sui carboni ardenti del turibolo, che un servitore fa oscillare avanti e indietro... provocando nuvole di fumo che vanno verso il cielo. Nell'Antico Testamento l'ascesa di nuvole di incenso di resine profumate e spezie è un'offerta dei tesori della terra al loro Creatore, che simboleggia la preghiera. "Si diriga la mia supplica come incenso al tuo cospetto, e l'elevazione delle mie mani sia il sacrificio della sera..." (Salmo 141:2) Di conseguenza, la gente pregava davanti al Santo dei Santi, mentre il sacerdote all'interno stava offrendo questo sacrificio. "E tutta la moltitudine del popolo pregava al di fuori nell'ora dell'incenso" (Luca 1,l0). Le preghiere salivano al cielo a Dio nello stesso modo del fumo dell'incenso, lasciando dietro di loro la dolcezza del loro profumo, la dolcezza dello Spirito Santo.

Così, anche nel Nuovo Testamento l'incenso ha un significato di preghiera; san Giovanni il Divino osservò come in cielo "un angelo venne e si fermò presso l'altare, con un turibolo d'oro, e gli fu dato molto incenso da mescolare con la preghiere di tutti i santi sull'altare d'oro davanti al trono di Dio, e il fumo dell'incenso salì con le preghiere dei santi dalla mano dell'angelo al cospetto di Dio" (Apocalisse 8:3-4), ma ha un significato molto più profondo: l'ideale trasformato. Il carbone che brucia è il tizzone ardente, Cristo, che toglie i peccati del mondo come contempliamo nella chiamata del profeta Isaia, "allora uno dei serafini volò a me, tenendo in mano un carbone ardente che aveva preso con le molle dall'altare. E mi toccò la bocca, e disse: Ecco, questo ha toccato le tue labbra: la tua colpa è cancellata e il tuo peccato è perdonato" (Isaia 6:6-7).

L'incenso usato durante i servizi divini rappresenta:

1. L'adorazione o la venerazione dovute solo a Dio, presente nell'Eucaristia. La combustione delle spezie profumate mostra la scarsa importanza di tutte le creature di fronte al loro Creatore.

2. La preghiera, che sale a Dio come fumo.

3. La grazia, che Dio riversa nelle nostre anime come l'incenso riversa profumo in tutta la Chiesa.

La Chiesa incensa reliquie, icone e oggetti sacri:

1. Per onorare Dio che ha incoronato i santi nel cielo, che ha operato meraviglie attraverso di loro qui sulla terra, che ha santificato e glorificato i loro corpi.

2. Per mostrare rispetto e devozione agli speciali amici e servitori dell'Onnipotente.

La Chiesa incensa i suoi ministri, i suoi vescovi e sacerdoti, per onorare nella loro persona Gesù Cristo, che essi rappresentano e del cui carattere sacro sono rivestiti.

La Chiesa incensa i fedeli per onorare in loro la somiglianza con Cristo, che è stata impressa su di loro nel battesimo... per mostrarli come templi dello Spirito Santo. All'incensazione i parrocchiani fanno il segno della croce sul loro corpo in relazione a questo significato. [2]

La Chiesa incensa i corpi dei defunti per onorare i corpi che sono stati santificati nel battesimo, e per implorare Dio di ricevere le preghiere e le suppliche che offriamo per il riposo dell'anima di quelli che si sono dipartiti nella fede.

L'incenso manifesta diverse cose:

La sua combustione rappresenta lo zelo nel servizio al Signore. Pensateci quando vedete il fumo sacro che sorge nel santuario. Ricordate che state per offrire il vostro tempo e talento, il vostro servizio e i vostri mezzi per il culto di Dio. Avete intenzione di lasciare che una semplice creatura materiale come l'incenso vi superi nel servizio divino? L'incenso viene bruciato per la gloria di Dio. E voi?

La sua fragranza rappresenta la virtù, gradita a Dio come lo è sempre. Quanto è gradita la vostra vita e il vostro servizio? Potete sentire che la vostra devozione in Chiesa, la vostra attenzione a Dio, la vostra obbedienza alla sua legge, è di un genere che egli gradirà?

Il fumo rappresenta la preghiera e mostra che anche le vostre preghiere si stanno elevando. Il fumo vi ricorda di pregare, se non state pregando. La fragranza del fumo dimostra che la nostra preghiera e il nostro servizio sono graditi a Dio.

Dio comandò a Mosè e al suo popolo eletto di usare l'incenso. La Chiesa lo utilizza nel suo servizio. Pensate a cosa significa tutto questo, e ciò sarà per voi una fonte di grazia e di forza spirituale.

Dalla rivista Word (pubblicazione dell'arcidiocesi antiochena ortodossa del Nord America), maggio 1968, p. 23

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