Origini del Protestantesimo eresie prove Bibbia - Cristiani Cattolici: Pentecostali Apologetica Cattolica Studi biblici

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Origini del Protestantesimo eresie prove Bibbia

Gruppi eretici e dottrine
In questa sezione presentiamo diversi gruppi eretici sia antichi che moderni, per mettere in risalto del loro eresie.

Quanto è presente in questa sezione è tratto dall’Enciclopedia delle religioni  ed. Elledici, a cura di Massimo Introvigne, e dal suo CESNUR chi  non è interessato a conoscere le varie tipologie di chiese protestanti,  può passare al capitolo successivo (salti una trentina di pagine),  tuttavia ritengo utile portare a conoscenza dei lettori i gruppi più  significativi e le loro dottrine, conoscere bene ciò di cui si parla è  sempre utile e serio.

“Con il nome protestantesimo,  oggi si intende il movimento sorto ad opera di Lutero, e dilagato  successivamente in una marea di denominazioni in disaccordo tra loro.  Sotto il nome di “protestantesimo” sono rubricate un gran numero di  denominazioni e comunità. Già nel 1991 lo storico Martin Marty scriveva  che nel mondo si contavano 21.104 diverse denominazioni (arrivate a  33.000 nel 2003) che potevano essere considerate “protestanti” e che il  numero si accresceva in ragione di cinque alla settimana. Di fronte al  gran numero e alla grande varietà di denominazioni e credenze alcuni  negano che sia possibile dare una definizione precisa del  protestantesimo. Alcuni ritengono, da un punto di vista storico, che sia  possibile definire “protestanti” le denominazioni che hanno nel loro  albero genealogico un riferimento almeno remoto alla Riforma protestante  “storica”, cioè a Lutero, Calvino, Zwingli e, per chi considera gli  anglicani come protestanti, le personalità che si situano alle origini  della Chiesa d’Inghilterra. Non a caso le definizioni “storiche” del  protestantesimo hanno corso soprattutto in Europa, dove la percentuale  di eredi diretti  della Riforma “storica” sul totale dei  “protestanti” è più importante, mentre negli Stati Uniti e in America  Latina la prevalenza numerica di altre tradizioni (battisti,  pentecostali) per cui la ricostruzione di un albero genealogico è  comunque più problematica rischia di mettere in crisi le definizioni che  fanno riferimento alla storia. Il modo di elaborazione della verità  religiosa (in altre parole il principio epistemologico del  protestantesimo) è diverso da quello cattolico, in quanto insiste sulla sola Scriptura, “sulla  Bibbia come sola autorità”  in materia di fede e di vita ecclesiale. A  causa del principio sola Scriptura il protestantesimo è un  fondamentalismo, ma nello stesso tempo, per la sua insistenza sul libero  esame e il rifiuto di ogni magistero ecclesiastico, è un liberalismo.
Dal  punto di vista dell’esperienza religiosa (cioè del principio  antropologico) il protestantesimo – sulla base, del resto, del suo  principio epistemologico – privilegia l’esperienza individuale del  credente rispetto all’inserimento in una comunità strutturata e  gerarchica. Anche questo elemento secondo Paul Willaime è precario  perché può condurre alternativamente (e qualche volta insieme)  “all’emozionalismo” e “all’intellettualismo”. Infine, dal punto di vista  del modo di costruzione dell’autorità (cioè del suo principio  sociologico), il luogo della verità non è più nell’istituzione (Chiesa)  in quanto tale, ma nel messaggio proclamato da questa istituzione.  Per  giudicare se il messaggio è proclamato “correttamente”, è costruita  socialmente la figura del “pastore” come specialista della  Bibbia, persona che conosce meglio la Bibbia di quanto non la conoscano i  singoli fedeli, o in virtù della sua esperienza di fede particolarmente  intensa e del suo carisma. Anche qui sono possibili sviluppi in  direzioni molto diverse: se il principio epistemologico può portare al  liberalismo o al fondamentalismo, le comunità liberali, finiranno per  essere dominate dai teologi (pastori) e quelle fondamentaliste da  predicatori di tipo carismatico. (cf Enciclopedia delle religioni a cura  di Massimo Introvigne). Quindi l’autorità dei molti pastori protestanti non deriva da quella istituzionale, ma è personale, non deriva dalla gerarchia ma dalla competenza (teologica o carismatica).

Che  si debba parlare di protestantesimi, al plurale, è chiaro da molti anni  a quanti studiano il mosaico protestante. Alcune distinzioni antiche,  tra i vari gruppi protestanti sono troppo semplici per ben descrivere  l’estrema varietà di denominazioni e dottrine, così è per la distinzione  fra un protestantesimo sacramentale o liturgico e un protestantesimo non sacramentale e  anti-liturgico. La prima categoria comprenderebbe infatti soltanto la  Comunione anglicana (e neppure tutte le sue componenti) e alcune  denominazioni luterane. Insufficiente è anche la distinzione tra un  protestantesimo calvinista -legato a una rigorosa interpretazione della  dottrina della predestinazione – e un protestantesimo arminiano  che -attraverso le teorie del teologo olandese Jacob Arminus (1560-1609)  – sfugge al rigorismo in tema di predestinazione, affermando – contro  il calvinismo classico – che Gesù Cristo è morto per tutti (non solo per  i predestinati), che Dio – prima della predestinazione – prevede chi  accetterà la grazia salvifica di Gesù Cristo e chi la respingerà, che  alla grazia di Dio si può resistere e, dopo averla accettata, la si può  rifiutare di nuovo e cadere. Per quanto la distinzione sia utile e  importante, la problematica della predestinazione non è al centro di  tutto il protestantesimo ma soltanto di un suo segmento, per quanto  ampio.

Tutte le comunità protestanti nella storia nascono come movimento di protesta,  alla periferia della scena religiosa, ma – non appena si dotano di  un’organizzazione stabile – iniziano un processo di  istituzionalizzazione. Talora abbandonano alcune dottrine e pratiche  controverse; e quasi sempre perdono i tratti utopistici (e spesso anche  millenaristici) che avevano caratterizzato la prima generazione,  consolidano i rapporti con la politica e gli Stati (o li instaurano dove  in precedenza non esistevano), migliorano il livello sociale medio dei  loro aderenti: in una parola si muovono dalla periferia verso il centro  “religioso”. E così succede ad ogni nuovo gruppo protestante che nasce  come protesta, e proclamano il loro desiderio di tenersi fuori da Babilonia,  e di ritornare alla purezza originaria, dove Babilonia è il sistema  religioso organizzato, Chiesa cattolica in testa, ma riferito anche ad  altri gruppi protestanti organizzati e istituzionalizzati. Ma i buoni propositi di purezza e di stare fuori dal sistema religioso organizzato non dureranno a lungo,  a poco a poco la nuova denominazione protestante diventerà  rispettabile, si istituzionalizzerà, avrà necessità di avere rapporti  con lo Stato, quindi si muoverà anche lei verso il centro (mainline).

Il primo protestantesimo
 “storico” è costituito dalle comunità nate direttamente dalla riforma  storica – anche se in seguito frammentate da numerosi scismi –: luterani  e calvinisti (presbiteriani), cui si possono per molti versi avvicinare  le comunità della Comunione anglicana (chiamate “episcopaliane” negli  Stati Uniti), anche se non mancano storici che considerano il mondo  anglicano uno strato intermedio tra protestantesimo e mondo cattolico.
Nel primo protestantesimo rientrano, con caratteristiche proprie, anche i valdesi, eredi di una tradizione protestante pre-riformata passata attraverso diverse trasformazioni.

Il secondo protestantesimo
 (chiamato originariamente “evangelico” – aggettivo che ha peraltro  diversi significati – e in seguito “di risveglio”) è costituito da  movimenti di risveglio o revival che protestano contro la  mancanza di fervore (in particolare di fervore missionario) – non di  rado attribuita al legame troppo stretto con gli Stati europei del  protestantesimo storico, insistendo sull’incontro con Gesù Cristo come  esperienza personale che spinge alla missione. La protesta nel mondo  luterano produce il pietismo; nel mondo anglicano, il metodismo; e nel mondo presbiteriano, il battismo.
La  storiografia più recente insiste sulla derivazione dei battisti  principalmente dal calvinismo, ripudiando le tesi più antiche che  secondo cui il movimento battista deriverebbe invece anzitutto dalla  Riforma radicale e dall’anabattismo (anche se una influenza anabattista  rimane evidente su certi aspetti di tutto il mondo battista).
Il  tentativo di unifica i risvegli – e le comunità protestanti in genere –  produce le denominazioni che derivano dal movimento detto Movimento di  Restaurazione o “campbellista” (Discepoli di Cristo, Chiese di Cristo,  “Chiese cristiane”), che hanno tuttavia caratteristiche così originali  da meritare una trattazione a parte.

Il terzo protestantesimo
 è costituito dai movimenti che considerano ormai troppo  “istituzionalizzate” e fredde le stesse comunità nate dai risvegli del  secondo protestantesimo.
Rientrano in questa terza ondata protestante  vari tipi di “Chiese libere”, i movimenti “di santità”, le correnti  perfezioniste, e anche il fondamentalismo (che è per altri versi una  tendenza che attraversa tutte le comunità protestanti, più antiche o più  recenti) quando non rimane all’interno delle denominazioni già  esistenti ma si organizza in denominazioni autonome che protestano  contro il “liberalismo” insieme teologico e morale delle comunità  protestanti di origine più antica.

La corrente pentecostale-carismatica nasce nel XX secolo.  Diversi storici la considerano come una semplice variante del terzo  protestantesimo, anche molti esponenti del mondo pentecostale si  considerano parte del terzo protestantesimo. La questione è complessa.  Peraltro, il terzo protestantesimo – in molte delle sue denominazioni  più importanti e dei suoi predicatori più prestigiosi – non ha accettato  la corrente pentecostale carismatica come sua parte.
Il protestantesimo avventista  nasce nel secolo scorso dall’interesse per le speculazioni sulla fine  del mondo, trasversale ai primi due protestantesimo, che genera però una  serie di denominazioni separate dopo la crisi seguita alla diffusa  attesa di avvenimenti apocalittici dell’anno 1844.
Vi è anche un protestantesimo metafisico,  nato con la Christian Science, con riferimenti a realtà che una parte  della ricerca sociologica inquadra anche nella categoria più generale  delle “religioni di guarigione”.
Distinte dalle chiese, comunità e denominazioni sono le parachiese,  strutture di servizio (missionario, evangelistico o caritativo) che si  pongono al servizio di una pluralità di realtà protestanti diverse e che  operano per l’animazione cristiano-evangelica della società senza  cercare di avviare chi entra in contatto con loro a una denominazione  particolare.
Nelle altre pagine di questa sezione elencheremo alcune  delle più importanti e diffuse chiese protestanti, descrivendone  l’origine e la storia.
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