Cattolici e Anglicani divisi differenze
Confutazioni al Protestantesimo
Cattolici e anglicani, ecco tutte le differenze
di Tiziana Lupi
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La visita in Vaticano della regina Elisabetta II ha un sapore particolare. In quanto sovrana d’Inghilterra, infatti, essa è
anche Supremo reggente della Chiesa anglicana. Dunque l’incontro con Francesco è stato, in un certo senso, anche l’incontro tra due autorità religiose. Le origini del titolo di Elisabetta risalgono agli albori della Chiesa anglicana, nata nel Cinquecento. Re Enrico VIII aveva chiesto a papa Clemente VII di annullare il suo matrimonio con Caterina di Aragona (non erano nati maschi, necessari alla successione) per sposare Anna Bolena; Enrico ignorò il rifiuto del Pontefice e sposò Anna: quando giunse la scomunica formalizzò il distacco da Roma e diede vita alla Chiesa anglicana, sottoposta ancora oggi al primato del re. Subito dopo la separazione sono nate diverse correnti all’interno dell’Anglicanesimo, alcune delle quali vicine al Cattolicesimo, ma tra le Chiese rimangono differenze sostanziali.
CHIESA CATTOLICA
IL RUOLO DEL PAPA: LA GUIDA SUPREMA
Per la Chiesa cattolica, il Papa è il vicario di Cristo e il successore di Pietro, perciò è la più alta autorità religiosa. Viene riconosciuto il dogma dell’infallibilità papale: quando parla “ex cathedra”, cioè dalla “cattedra” di pastore della Chiesa universale, su temi di fede e morale, egli non può sbagliare.CHI PUÒ FARE IL SACERDOTE? I MASCHI
Il Sacramento dell’Ordine che abilita all’esercizio del ministero di pastore (ne abbiamo parlato nel numero 5) prevede tre gradi: diaconato (diacono), presbiterato (sacerdote) ed episcopato (vescovo). Il sacerdozio è riservato agli uomini e c’è l’obbligo del celibato: i preti non possono sposarsi.SACRAMENTI: SONO SETTE
Per la Chiesa cattolica i sacramenti (i segni e gli strumenti attraverso cui lo Spirito Santo diffonde la grazia di Cristo nella Chiesa) sono sette. I tre della Iniziazione: Battesimo, Confermazione (o Cresima) ed Eucaristia; i due della Guarigione: Penitenza e Unzione degli infermi; i due dell’Edificazione della Chiesa: Ordine e Matrimonio.
IL MATRIMONIO: FRA UOMO E DONNA, E INDISSOLUBILE
Condizione essenziale per il matrimonio cattolico è l’essere stati battezzati e cresimati. È indissolubile: non è ammesso il
divorzio; un matrimonio, però, può essere riconosciuto nullo quando l’autorità religiosa riconosce la mancanza in partenza di condizioni essenziali. Non si parla di nozze omosessuali.
IL BATTESIMO: CONTRO PECCATO E DIAVOLO
Nelle promesse battesimali, i genitori e i padrini devono dichiarare di “rifiutare il peccato” e di “rinunciare al diavolo”.LA LITURGIA: TANTI LIBRI
Si usano messale (informazioni per chi celebra la messa), breviario (preghiere e letture ordinate secondo le ore), rituale (tutto quanto riguarda i sacramenti) e pontificale (per le celebrazioni del vescovo). L’introduzione della lingua locale nel rito risale al Concilio Vaticano II (1962-1965).IMMAGINI E RELIQUIE: FONDAMENTALI
Il rapporto con la devozione dei Santi è uno dei punti cruciali della fede cattolica.MARIA
Due dogmi tratteggiano la figura della madre di Gesù: Immacolata Concezione (proclamato nel 1854) e Assunzione (1950).CHIESA ANGLICANA
La Comunione anglicana, l’insieme delle 44 chiese ispirate all’Anglicanesimo, raccoglie nel mondo circa 80 milioni di fedeli.IL RUOLO DEL PAPA? NESSUNO
Gli Anglicani non riconoscono l’autorità del Papa, ma ci sono stati tentativi di dialogo sul tema. Il Supremo reggente della Chiesa è il sovrano d’Inghilterra e ha il compito di nominare i vescovi; l’arcivescovo di Canterbury (dal 2012 è Justin Welby) è la massima autorità spirituale.CHI FA IL SACERDOTE? MASCHI E FEMMINE
La struttura (senza papa, s’intende) è la stessa, con diaconato, presbiterato ed episcopato. Dal 1992, però, è aperto il sacerdozio alle donne, che possono arrivare fino alla carica di vescovo. Il clero, poi, può sposarsi.SACRAMENTI: SETTE, MA LA COMUNIONE…
Originariamente la Chiesa anglicana ne riconosceva due: Battesimo ed Eucaristia. Poi è tornata a celebrare anche gli altri. Per gli Anglicani, però, tutti possono ricevere la Comunione, anche divorziati e conviventi, a meno che non abbiano commesso grave ingiustizia o violenza.
IL MATRIMONIO: NON CI SI OPPONE ALLE NOZZE GAY
Per sposarsi con il rito anglicano non è necessario essere stati battezzati né cresimati. Recentemente l’arcivescovo di Canterbury ha aperto alle nozze omosessuali, annunciando che la Chiesa anglicana non opporrà più resistenza al matrimonio tra fedeli dello stesso sesso.IL BATTESIMO: CONTRO IL MALE IN TUTTE LE SUE FORME
Molte parrocchie usano una liturgia in cui nelle promesse sono spariti “peccato” e “diavolo”: in generale si deve “rinunciare al male, a tutte le sue forme e le sue false promesse”.LA LITURGIA: UN LIBRO PER TUTTI
Messale, breviario, rituale e pontificale sono stati sostituiti fin dal 1549 con il “Book of Common Prayer” (Il “Libro delle preghiere comuni”), il testo liturgico ufficiale che, tra l’altro, sostituì il latino con l’inglese. Il “Libro” è stato revisionato e aggiornato più volte (l’edizione più recente è del 1968).IMMAGINI E RELIQUIE: INVENTATE
La dottrina su immagini, reliquie e invocazione dei Santi è considerata senza fondamento.MARIA: RICONOSCIUTA, MA…
La figura della Madonna è riconosciuta, ma sono rifiutati i dogmi dell’Immacolata Concezione e dell’Assunzione. Come i Santi, non dispensa la grazia che viene solo da Dio.(ndr)
Anglicani
Enrico VIII (1491-1547), re d'Inghilterra all'epoca della Riforma, si segnala come oppositore di Lutero e riceve dal Papa Leone X (1475-1521) il titolo di "difensore della fede". Nel 1527, tuttavia, chiede al Papa Clemente VII (1478-1534) l'annullamento del suo matrimonio con Caterina d'Aragona (1485-1536) zia dell'imperatore di Spagna Carlo V (1500-1558, che Enrico aveva potuto sposare solo grazie a una dispensa papale, trattandosi della vedova di suo fratello). Complesse questioni politiche si intrecciano con questa vicenda matrimoniale, e si collegano al rifiuto del Papa di concedere quello che egli considera un divorzio. Nel 1531 la Camera dei Lord proclama Enrico "Capo supremo della Chiesa e del clero d'Inghilterra". È lo scisma, consacrato dall'instaurazione del filo-luterano Thomas Cranmer (1489-1556) - che nel 1533 si affretterà ad annullare il matrimonio fra Enrico e Caterina - come arcivescovo di Canterbury. L'Atto di Supremazia del 1534, che fa seguito alla scomunica romana, consacra la nascita di una Chiesa nazionale.
Lo strappo definitivo arrivò nel 1533, quando il re sposò in segreto la sua nuova fiamma, Anna Bolena, la quale già aspettava un figlio da lui, e, tre mesi dopo, Cranmer, facendosi forte di un decreto parlamentare sull'autonomia della Chiesa inglese nelle decisioni interne, dichiarò sciolto il matrimonio di Enrico con Caterina e riconobbe ufficialmente quello con Anna Bolena.
Il papa Clemente VII reagì con la scomunica del re, di Anna Bolena e di Thomas Cranmer nel luglio 1534 e con l'interdizione (cessazione dell'amministrazione dei sacramenti) dell'Inghilterra, provvedimento che sarebbe stato tremendo nel medioevo, ma che fu praticamente ignorata nel XVI secolo. Clemente morì nel settembre 1534: il successore, Paolo III (1534-1549), ideatore del Concilio di Trento, dovette gestire un rapporto con la Corona d'Inghilterra, che peggiorava ogni giorno sempre di più.
Infatti Enrico VIII rispose alla scomunica nel novembre 1534 con tre atti:
Un ulteriore "atto di supremazia" (il re era il Capo Supremo sulla Terra della Chiesa di Inghilterra) con il diritto di reprimere le eresie e di scomunicare;
L'obbligo per tutti gli inglesi di giurare solamente davanti al re, e non davanti a qualche autorità straniera (sic!);
La condanna per tradimento per chi osasse sostenere che il re fosse eretico, tiranno o scismatico.
La pressione sulla Chiesa cattolica inglese fu elevatissima: sotto il coordinamento del Vicario Generale Thomas Cromwell, i monasteri furono chiusi e i loro beni incamerati dalla corona e tutti i prelati dovettero giurare di rispettare l'atto di supremazia, solo Tommaso Moro (Thomas More) (1478-1535), il grande filosofo umanista erasminiano, autore dell'Utopia, ed ex Lord Cancelliere, e John Fisher (1469-1535), vescovo di Rochester ed ex confessore di Caterina d'Aragona, si opposero ed entrambi furono decapitati per tradimento. Ambedue furono successivamente nominati santi dalla Chiesa cattolica.
Ma la cosa più curiosa fu che, dal punto di vista dottrinale, almeno in questa prima fase, Enrico VIII non aveva per nulla rotto con il Cattolicesimo: in linea di massima, egli si mostrò un buon cattolico e solo dopo, durante il breve regno del figlio Edoardo VI (1547-1553), si fecero largo con più decisione elementi cari alla Riforma.
Ma ai tempi di Enrico VIII queste idee potevano costare care: se ne rese conto anche Thomas Cromwell, che cercò di spingere la monarchia verso il luteranesimo, facendo adottare i Dieci Articoli (The Ten Articles), articoli di fede di chiara ispirazione luterana (sola fide e semplificazione a soli tre Sacramenti) e, con le Ingiunzioni Reali del 1538, fece mettere una Bibbia in latino ed una in inglese in ogni chiesa (sola scriptura!). L'esperimento fallì e Cromwell, caduto in disgrazia, anche perché ritenuto il responsabile del matrimonio, poi fallito, del re con Anna di Cleves, fu condannato per tradimento e decapitato nel luglio 1540.
Nel 1537 Enrico ritornò con decisione ai dogmi cattolici, facendo redigere il Bishop's book (il libro del vescovo), che conservava i sette sacramenti, il culto della Vergine e dei santi e proibiva la lettura individuale della Bibbia. Il libro fu poi rivisto in senso ancora più cattolico e ristampato nel 1543 con il titolo di King's book (il libro del re).
Nel 1539 il parlamento inglese approvò i Sei Articoli (The Six Articles), che confermarono, tra l'altro, la validità del dogma della transustanziazione, l'Eucaristia sotto una sola specie, il celibato per i prelati, le Messe private e la confessione.
Riprese quindi con vigore la persecuzione contro i protestanti: fu bruciato sul rogo nel 1540 il luterano Robert Barnes; il traduttore William Tyndale, il quale aveva pubblicato la prima Bibbia (Nuovo Testamento) in inglese nel 1535, fu denunciato all'inquisizione spagnola, che lo bruciò a Bruxelles nel 1536; la protestante Anne Askew fu processata e bruciata sul rogo nel 1546; alti prelati di chiare simpatie riformiste, come i vescovi Hugh Latimer e John Hooper, l'ex frate agostiniano Miles Coverdale, traduttore del primo Antico Testamento in inglese, e lo stesso Thomas Cranmer, dovettero o rifugiare all'estero o rivedere drasticamente le proprie idee o perlomeno adottare un atteggiamento nicodemitico.
Insomma alla sua morte nel 1547, Enrico VIII lasciò sia i cattolici che i protestanti inglesi del tutto insoddisfatti.
Lo strappo definitivo arrivò nel 1533, quando il re sposò in segreto la sua nuova fiamma, Anna Bolena, la quale già aspettava un figlio da lui, e, tre mesi dopo, Cranmer, facendosi forte di un decreto parlamentare sull'autonomia della Chiesa inglese nelle decisioni interne, dichiarò sciolto il matrimonio di Enrico con Caterina e riconobbe ufficialmente quello con Anna Bolena.
Il papa Clemente VII reagì con la scomunica del re, di Anna Bolena e di Thomas Cranmer nel luglio 1534 e con l'interdizione (cessazione dell'amministrazione dei sacramenti) dell'Inghilterra, provvedimento che sarebbe stato tremendo nel medioevo, ma che fu praticamente ignorata nel XVI secolo. Clemente morì nel settembre 1534: il successore, Paolo III (1534-1549), ideatore del Concilio di Trento, dovette gestire un rapporto con la Corona d'Inghilterra, che peggiorava ogni giorno sempre di più.
Infatti Enrico VIII rispose alla scomunica nel novembre 1534 con tre atti:
Un ulteriore "atto di supremazia" (il re era il Capo Supremo sulla Terra della Chiesa di Inghilterra) con il diritto di reprimere le eresie e di scomunicare;
L'obbligo per tutti gli inglesi di giurare solamente davanti al re, e non davanti a qualche autorità straniera (sic!);
La condanna per tradimento per chi osasse sostenere che il re fosse eretico, tiranno o scismatico.
La pressione sulla Chiesa cattolica inglese fu elevatissima: sotto il coordinamento del Vicario Generale Thomas Cromwell, i monasteri furono chiusi e i loro beni incamerati dalla corona e tutti i prelati dovettero giurare di rispettare l'atto di supremazia, solo Tommaso Moro (Thomas More) (1478-1535), il grande filosofo umanista erasminiano, autore dell'Utopia, ed ex Lord Cancelliere, e John Fisher (1469-1535), vescovo di Rochester ed ex confessore di Caterina d'Aragona, si opposero ed entrambi furono decapitati per tradimento. Ambedue furono successivamente nominati santi dalla Chiesa cattolica.
Ma la cosa più curiosa fu che, dal punto di vista dottrinale, almeno in questa prima fase, Enrico VIII non aveva per nulla rotto con il Cattolicesimo: in linea di massima, egli si mostrò un buon cattolico e solo dopo, durante il breve regno del figlio Edoardo VI (1547-1553), si fecero largo con più decisione elementi cari alla Riforma.
Ma ai tempi di Enrico VIII queste idee potevano costare care: se ne rese conto anche Thomas Cromwell, che cercò di spingere la monarchia verso il luteranesimo, facendo adottare i Dieci Articoli (The Ten Articles), articoli di fede di chiara ispirazione luterana (sola fide e semplificazione a soli tre Sacramenti) e, con le Ingiunzioni Reali del 1538, fece mettere una Bibbia in latino ed una in inglese in ogni chiesa (sola scriptura!). L'esperimento fallì e Cromwell, caduto in disgrazia, anche perché ritenuto il responsabile del matrimonio, poi fallito, del re con Anna di Cleves, fu condannato per tradimento e decapitato nel luglio 1540.
Nel 1537 Enrico ritornò con decisione ai dogmi cattolici, facendo redigere il Bishop's book (il libro del vescovo), che conservava i sette sacramenti, il culto della Vergine e dei santi e proibiva la lettura individuale della Bibbia. Il libro fu poi rivisto in senso ancora più cattolico e ristampato nel 1543 con il titolo di King's book (il libro del re).
Nel 1539 il parlamento inglese approvò i Sei Articoli (The Six Articles), che confermarono, tra l'altro, la validità del dogma della transustanziazione, l'Eucaristia sotto una sola specie, il celibato per i prelati, le Messe private e la confessione.
Riprese quindi con vigore la persecuzione contro i protestanti: fu bruciato sul rogo nel 1540 il luterano Robert Barnes; il traduttore William Tyndale, il quale aveva pubblicato la prima Bibbia (Nuovo Testamento) in inglese nel 1535, fu denunciato all'inquisizione spagnola, che lo bruciò a Bruxelles nel 1536; la protestante Anne Askew fu processata e bruciata sul rogo nel 1546; alti prelati di chiare simpatie riformiste, come i vescovi Hugh Latimer e John Hooper, l'ex frate agostiniano Miles Coverdale, traduttore del primo Antico Testamento in inglese, e lo stesso Thomas Cranmer, dovettero o rifugiare all'estero o rivedere drasticamente le proprie idee o perlomeno adottare un atteggiamento nicodemitico.
Insomma alla sua morte nel 1547, Enrico VIII lasciò sia i cattolici che i protestanti inglesi del tutto insoddisfatti.